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Spettacolo

Monica Guerritore: “Ho superato il cancro. Coronavirus? Ecco la mia ricetta per non far morire il Teatro”

Monica Guerritore sul cancro e non solo, l’intervista a ‘Io Donna’

Monica Guerritore: “Ho superato il cancro. Coronavirus? Ecco la mia ricetta per non far morire il Teatro”. P’attrice parla del Teatro post pandemia in una intervista rilasciata ai microfoni di ‘Io Donna’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Per il teatro è davvero l’ora più buia, tutto fermo, bloccato forse fino alla fine 2020. L’idea di Monica è semplice: portarlo in tv. Ma in modo rivoluzionario.
“Per non farlo morire e per una forma di solidarietà a vantaggio di compagnie, tecnici e maestranze che non stanno lavorando e non lavoreranno per mesi. Sono partita dall’immagine dolorosa delle scenografie pronte, montate e lasciate lì, i costumi sulle sedie nei camerini”.

Quale sarebbe la ricetta Guerritore per il teatro in emergenza?
“Penso a nuove produzioni video di grandi testi teatrali ma da registrare negli studi televisivi, usando le tecniche digitali”.

Niente a che vedere, quindi, con il teatro ripreso con telecamera fissa e trasmesso in tv come negli anni ’60?
“Assolutamente no. Penso a un teatro ripreso con la tecnica cinematografica. La potenza dell’interprete e del regista teatrale si modernizza con il linguaggio cinematografico, diventa una terza via. La fascinazione del teatro è fisica, sensoriale e non possiamo ricrearla in video. Ma da fisica possiamo farla diventare logica. Faccio come il mio ex marito Gabriele Lavia che cita sempre il teatro greco: dobbiamo sostituire la physis con il logos”.

E qui entra in gioco il digitale.
“Con le tecniche digitali di post produzione, con la magia delle inquadrature si crea una fascinazione diversa, logica. Seguendo le direttive di sicurezza fissate dall’Istituto superiore di Sanità”.

Quindi, concretamente?
“Una decina di spettacoli: portiamo in tv, in prima serata, quelle opere rappresentative di varie drammaturgie. Mi riferisco agli spettacoli già pronti ma congelati da marzo a dicembre: li possiamo vedere in prima fila a casa nostra “rivisti” in modo nuovo. Se abbiamo fortuna e siamo bravi, l’anno dopo ce ne saranno altri. E si crea un volano per tutti. La paga? Simbolica per le dieci compagnie al lavoro e il resto va distribuito a tecnici, maestranze, piccole compagnie… Tutti quelli che sono senza lavoro”.

Monica Guerritore: “Franceschini mi ha invitato a una riunione del settore “spettacolo dal vivo”

E chi ci mette i soldi?
“In un primo momento avevamo pensato all’extragettito del canone Rai. Poi il ministro Franceschini mi ha invitato a una riunione del settore “spettacolo dal vivo”: il ministro ha rilanciato dando le cifre di quanto destinerà a tecnici, maestranze, attori senza reddito. Nel nuovo decreto Rilancio ci sono i 50 milioni per la digitalizzazione del patrimonio culturale che comprende anche il progetto Re-Inventare il teatro in televisione di cui avevo scritto a Conte. Dobbiamo darci da fare a trovare sponsor importanti. Come quelli che finanziano le mostre o i restauri. Io sono pronta a fare la testimonial anche di shampoo e creme per il corpo, se serve”.

E dalla Rai?
“L’ad Fabrizio Salini mi ha risposto subito. Con il regista Piero Maccarinelli abbiamo lavorato giorno e notte per cercare di capire quali fossero gli spettacoli disponibili. Ora il progetto è pronto. Abbiamo nove spettacoli divisi in tre sezioni: “La forza delle donne”, “Grandi maestri’” e “Drammaturgia contemporanea’”. Ma c’è molto di più: ogni spettacolo che andrà in tv sarà introdotto da un personaggio della cultura e si concluderà lanciando l’opera di un giovane autore. Per esempio, io metto in scena L’anima buona di Sezuan e alla fine lancerò “il mio” giovane artista. Come fossi il giudice di un talent”.

La Mara Maionchi del teatro?
“Esatto. Faccio vedere un promo di cinque minuti che annuncia lo spettacolo del giovane che potrebbe andare su RaiPlay. Poi i miei colleghi faranno lo stesso. Non solo, manderemo le prove in streaming, proprio come si fa nei talent. Da una parte gli spettacoli da rete ammiraglia, dall’altra la gara tra i giovani. Abbiamo anche un progetto per Rai Scuola tipo Un pugno di libri : gruppi di studenti che si sfidano a riconoscere i testi teatrali classici a cui si ispirano le serie tv celebri: per esempio Tito Andronico dietro il Trono di Spade”.

Insomma, un incontro diverso tra teatro e televisione.
“La terza via. È un’idea di impresa, oltre che una novità artistica. Non stiamo mica chiedendo un obolo. E non è tutto…”

Monica Guerritore: “Ho superato il cancro”

Che c’è ancora?
“Pensiamo a un Registro Italiano degli Attori in aiuto alla scuola a settembre: teatri aperti come aule per il distanziamento al mattino, attori e attrici a disposizione dei professori per letture di testi a voce alta, analisi dei testi, esercitazioni voce e corpo coi ragazzi… Gli attori sono atleti del corpo e del cuore”.

Ma il mondo del teatro come ha reagito a tutto questo?
“Alcuni hanno paura del nuovo. Ma poi, quando ho avuto modo di spiegarmi, hanno compreso che la mia idea potrebbe aprire la via a qualcosa di interessante anche per il futuro”.

Questo strano presente chiede di essere raccontato…
“Sarà l’Arte, saranno le parole di un Poeta a raccontarci quello che stiamo vivendo sotto forma di metafora. Pensi ad Amleto: “Essere o non essere…”. Attraverso Amleto Shakespeare racconta un tempo che è uscito dai suoi cardini”.

E lei come ha vissuto questo tempo sospeso?
“Nel mio caso mi ha regalato spazi per pensare, leggere, scrivere…”.

La reclusione non ha pesato, dunque?
“Per nulla. Per una come me che è sempre in tournée, la vera evasione è stare a casa. Ho imbiancato pareti, fatto grandi pulizie. Ho persino fatto esperimenti in cucina”.

[…] E il ménage di coppia durante il lockdown?
“Benissimo: Roberto e io siamo uniti e autonomi. Lui lavora con il Consiglio per i rifugiati nel suo studio, io nel mio… La sera guardiamo insieme un film o una serie tv. Mi sento serena e grata alla vita. Ho superato il cancro, altre situazioni difficili… Più cresco e più mi sento persona. A mio agio come sono”.

Foto: Ivana Scimone

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