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Spettacolo

Il dramma di Marco Bocci: “Malattia scoperta con quell’incidente. Dopo l’intervento ho capito una cosa importante”

Il dramma di Marco Bocci raccontato in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’

Il dramma di Marco Bocci: “Malattia scoperta con quell’incidente. Dopo l’intervento ho capito una cosa importante”. L’attore racconta la malattia scoperta dopo un incidente stradale nel 2008, in una intervista rilasciata ai microfoni de ‘Il Corriere della Sera’, di cui vi proponiamo alcuni stralci.

«Sono io la vittima di un terribile incidente, sembra replicarsi la tragedia di Imola (Senna ndr). Invece, proprio quell’incidente ha reso palese, ha slatentizzato la mia malattia, ne ha reso possibile l’accertamento e la diagnosi, herpes al cervello, che altrimenti avrebbe avuto un corso dall’esito irreversibile.

Quando sei in salute, o credi di esserlo, non ti rendi conto di quante cose dai per scontato e di quanto prendi solo il peggio della vita. Fai progetti per il futuro: io programmavo investimenti sul mio lavoro e a un certo punto, quando è crollato il pensiero di essere invincibile, ho capito di come, invece, sia importante vivere giorno per giorno.

Nella normalità, infatti, la percezione della morte non ti è vicina in maniera invadente, ma solo quando ti tocca in prima persona capisci quanto sia poco distante da te e ti attacchi molto al presente, rimandando ogni progetto. A me è venuta una rabbia, una voglia di vita che prima dell’incubo non avevo».

Il dramma di Marco Bocci: “Dopo l’intervento credevo di essere il protagonista di un film”

«I primi giorni, appena risvegliato dall’intervento, non ero cosciente, né consapevole e tutto ciò che avveniva era vago, me lo hanno raccontato. L’assurdità è che avevo la sensazione che mi raccontassero un film di cui ero protagonista, ma non avevo coscienza di averlo mai girato. Ero uno spettatore che assisteva a un storia di cui ero il personaggio principale.

Poi pian piano ho ripreso coscienza con una voglia pazza di sfogarmi. E proprio in ospedale ho iniziato, con grande forza di volontà, la preparazione del mio primo film da regista, “A Tor Bella Monaca non piove mai”, uscito in seguito. E poi, sempre convalescente in ospedale, ho iniziato a lavorare allo spettacolo teatrale».

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