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Il figlio segreto di Pablo Escobar: “Io adottato da uno 007 ho saputo chi ero a 24 anni”

Il figlio segreto di Pablo Escobar, noto narcotrafficante colombiano, racconta la sua storia in un libro del quale sono uscite alcune anticipazioni

Il figlio segreto di Pablo Escobar: “Io adottato da uno 007 ho saputo chi ero a 24 anni”. Il più famoso narcotrafficante colombiano aveva un figlio segreto, adottato da un agente infiltrato dopo una retata in cui morì la madre del piccolo, abbandonata da Escobar. Di seguito un estratto della ricostruzione fatta dal quotidiano ‘La Repubblica’.

“(…)  Phillip Witcomb, alias Roberto Sendoya Escobar, (è) nientemeno che il primogenito segreto di uno dei re del narcotraffico, il colombiano Pablo Escobar, ma anche figlio adottivo di colui che ha chiamato sempre “Dad”, papà, e cioè Patrick Witcomb, inglese spilungone di Hull ed ex pilota, che nel 1959 insieme alla moglie Joan viene mandato dal Foreign office nella colombiana Bogotà. Qui, Witcomb lavora ufficialmente nella stamperia di denaro De La Rue, mentre, sotto copertura, collabora con servizi occidentali e forze speciali colombiane per stanare i cartelli della droga.

Tutto inizia nel 1965, come ora racconta lo stesso figlio segreto del narcotrafficante nella biografia “Son of Escobar, First Born”, pubblicata in Inghilterra e serializzata dal tabloid “Sun”. Witcomb guida una spedizione punitiva con le forze speciali colombiane a caccia di una gang che giorni prima in un raid aveva rubato alla “De La Rue” una grande quantità di denaro.

Il figlio segreto di Pablo Escobar: “Così ho saputo chi era mio padre”

È un massacro. L’agente inglese entra nel casolare di campagna alla ricerca di sopravvissuti, quando una ragazzina urla da un bagno di sangue “mi hjio!”, “mio figlio!”. È Roberto, un bambino di pochi mesi, fortunatamente illeso in un angolo della stanza. La madre, Maria Sendoya, 14 anni, muore poco dopo.

Suo padre biologico, il 16enne Pablo Escobar, un delinquente (ancora) di bassa lega, ha mollato entrambi quando lei è rimasta incinta. Witcomb si intenerisce, prende il bambino con sé e lo adotta col nome di Philip. «(…) mi ha svelato tutta la storia solo nel 1989, per mettermi in guarda perché l’altro mio padre Escobar era in declino e quindi si abbandonava ad azioni sempre più efferate».

Fino a quando, il 2 dicembre 1993, il giorno dopo il suo 44esimo compleanno, la polizia colombiana fredda Escobar su un tetto alla periferia di Medellin. Nel libro Philip/Roberto racconta di quando, alla vigilia di Natale del 1969, incontra per la prima volta in un hotel di Medellin quello che solo molti anni dopo saprà essere il suo padre naturale, d’accordo con Witcomb senior che sorveglia la scena insieme ai suoi, perché teme che Escobar possa portarselo via. Difatti negli anni successivi proverà per due volte a rapirlo, ma senza successo (…)”.

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