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Covid, Decreto approvato nella notte: stop spostamenti per 20 giorni. Decisa la data del rientro a scuola

Covid, Decreto approvato dal Consiglio dei Ministri: le ultime

Covid, Decreto approvato nella notte: stop spostamenti per 20 giorni. Decisa la data del rientro a scuola. Natale e Capodanno “blindati” dentro i confini comunali e, dal 21 dicembre al 6 gennaio, blocco degli spostamenti tra le Regioni e divieto di raggiungere le seconde case. Il decreto legge Covid conferma la stretta del governo sulle festività, per fare scudo a una possibile terza ondata.

Come riporta Ansa, il nuovo decreto serve a dare “copertura” proprio alla stretta natalizia e contiene solo due articoli. Permette a Conte di firmare un dpcm che duri fino a 50 giorni (ora il limite è 30) e quindi di fissare la scadenza del decreto in vigore dal 4 dicembre anche oltre l’Epifania (tra le ipotesi c’è quella del 15 gennaio).

Ma soprattutto, consente misure più rigide nelle festività a prescindere dal “colore” delle Regioni. E stabilisce che dal 21 dicembre non ci si potrà spostare tra Regioni e province autonome se non per lavoro, salute e “situazioni di necessità”, oltre che per tornare nella propria residenza, domicilio o abitazione.

Ma è scontro con le Regioni soprattutto sull’interpretazione di queste eccezioni – in particolare le “situazioni di necessità” – che si dibatterà ancora nelle prossime ore. E anche su misure di dettaglio come quella di far chiudere i ristoranti degli alberghi la notte del 31 dicembre o sulle deroghe alla quarantena per chi rientri dall’estero, su cui si è dibattuto a lungo in Cdm.

Così come si è parlato della possibilità di impugnare la legge della Valle D’Aosta che è in contrasto con il dpcm sulle norme anti contagio. Una possibilità molto concreta anche se la decisione non è stata formalizzata in questa lunga nottata di riunioni.

Covid, Decreto approvato nella notte: le novità

Gli animi si infiammano in particolare, durante la discussione sul decreto legge Covid, quando le ministre di Iv Teresa Bellanova ed Elena Bonetti chiedono di eliminare dal testo il divieto di uscire dal proprio Comune il 25 e 26 dicembre e l’1 gennaio.

Rispondono di no, senza appello, i capi delegazione di Pd Dario Franceschini, M5s Alfonso Bonafede e Leu Roberto Speranza. Intervengono Francesco Boccia ed Enzo Amendola. Il confronto si infiamma, è durissimo. Il premier Conte prende atto che la maggioranza del suo Cdm è a favore della norma. Ma probabilmente non è finita qui.

Perché nelle prossime ore spetterà alle Regioni esprimere un giudizio sulle misure del governo. E in serata prima Michele Emiliano, in un’intervista tv, poi Giovanni Toti sui social, criticano la scelta di “chiudere” i Comuni: “Non c’è buonsenso ma non senso”, attacca il presidente ligure, “se vostra mamma vive sola a Laigueglia ma voi abitate ad Alassio, scordatevi di trascorrere il pranzo di Natale con lei”.

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