Home » Covid Italia, il vero paziente 1 è una donna: virus a Milano 3 mesi prima
Italia News

Covid Italia, il vero paziente 1 è una donna: virus a Milano 3 mesi prima

Covid Italia, il vero paziente 1 in realtà è una donna: la scoperta da uno studio

Covid Italia, il vero paziente 1 è una donna: virus a Milano 3 mesi prima. Il 21 febbraio del 2020 non è la data esatta dell’arrivo del coronavirus in Italia. Uno studio pubblicato sul British Journal of dermatology dai ricercatori dell’Università Statale di Milano, in collaborazione con lo Ieo e il Centro diagnostico italiano.

Secondo il team guidato da Raffaele Gianotti, il nuovo paziente 1 di Covid-19 italiano, è una donna. Alla 25enne di Milano era stata fatta una biopsia della pelle per una dermatosi atipica, il 10 novembre 2019. Quindi prima del bambino milanese, considerato finora il paziente 1 in Italia, in cui era stata documentata la presenza del virus con un test fatto a dicembre 2019.

Lo stesso Gianotti ne ha parlato all’ANSA. “Sulla base di quanto osservato in questi mesi sui malati di Covid, che presentavano lesioni cutanee, mi sono chiesto se non fosse possibile trovare qualcosa di simile prima dell’inizio ufficiale della pandemia. Ed effettivamente lo abbiamo trovato negli esami istologici fatti su alcuni pazienti nell’autunno del 2019”.

I ricercatori hanno infatti riesaminato le biopsie cutanee di dermatosi atipiche, per cui non era stato possibile fare una diagnosi ben precisa nell’autunno 2019. “Nei nostri lavori già pubblicati su riviste internazionali abbiamo dimostrato che esistono in questa pandemia – continua – casi in cui l’unico segno di infezione da Covid-19 è quello di una patologia cutanea”. E questo è stato il caso della giovane donna, che presentava solo lesioni cutanee (per cui si era sospettato inizialmente un lupus eritematoso), e un lieve mal di gola.

Covid Italia, il vero paziente 1 è una donna di Milano

La sua biopsia, eseguita il 10 novembre, ha mostrato la presenza di sequenze geniche dell’Rna del virus SARSCoV2, ‘le impronte digitali’ del Covid-19 nel tessuto cutaneo. La paziente, contattata successivamente, ha riferito l’assenza dei sintomi dell’infezione da Covid-19, la scomparsa delle lesioni sulla pelle ad aprile e la positività degli anticorpi anti SarsCoV2 nel sangue a giugno 2020.

Questo “è dunque il caso documentato a livello scientifico più antico della presenza del SarsCov2 – conclude Gianotti – ma probabilmente, continuando a cercare, lo troveremmo anche su campioni di ottobre 2019”. 

Questo nuovo studio si aggiunge a quelli dei mesi scorsi che avevano rilevato la presenza del coronavirus nelle acque reflue del Nord Italia a dicembre 2019, quello dell’Istituto nazionale dei Tumori di Milano che aveva trovato gli anticorpi al virus nei pazienti di uno screening per il tumore del polmone tra settembre 2019 e marzo 2020, e quello del bambino milanese risultato positivo ad un test fatto all’inizio di dicembre 2019.

Seguici anche su Facebook. Clicca qui per diventare fan della nostra pagina

Leggi anche:
Fontana, la stoccata a De Luca: “Vaccini? Competizione non ha senso. Chi arriva prima andrà in difficoltà”

Bonucci non espulso, telecronista olandese stupito: “Ma è ultimo uomo” – VIDEO

Azzolina: “La dad non funziona più. Sono preoccupata soprattutto per un aspetto”

Loading...
Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com