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Federica Pellegrini: “Covid passato, il problema ora è un altro. Matrimonio? Non spetta a me dirlo ma vorrei un figlio

Federica Pellegrini, il Covid, le Olimpiadi, l’amore e non solo, l’intervista a ‘Il Messaggero’

Federica Pellegrini: “Covid passato, il problema ora è un altro. Matrimonio? Non spetta a me dirlo ma vorrei un figlio”. La campionessa di nuoto si racconta in una intervista rilasciata a ‘Il Messaggero’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Come si sente dopo il Covid?
«Sapevo che avrei dovuto recuperare. Ho ricominciato ad allenarmi il 2 gennaio e al di fuori del nuoto non ho altri impegni. Devo recuperare la pausa forzata della malattia e il bagaglio che si porta dietro».

Cioè? Le manca il fiato?
«No, il problema vero è la stanchezza muscolare. Una settimana piena di dolori intensi ai muscoli te la porti tutta dietro. E meno male che non l’ho presa pesante».

[…] Dopo Tokyo si ritira davvero?
«Onestamente sì. Finisce un ciclo di vita: sarebbe dovuto finire l’anno scorso, lo chiudo in ritardo. Ho dato abbastanza. Per come sono fatta io andrei avanti per tutta la vita, ma sento di dover mettere un punto. Come donna, oltre che come sportiva».

Vorrebbe un figlio?
«Sì. È una cosa che sto rimandando, ma che avrei voglia di fare già da qualche anno. Direi che 33 o 34 anni sono l’età giusta. Non ho fretta, voglio prima chiudere i cicli della mia vita. Non voglio rimpianti né rammarichi. Per adesso mi faccio bastare i miei cani, Vanessa e Rocky».

In rete i fan si interrogano: la sua frangetta è solo un nuovo taglio o ci sono novità in arrivo?
«Se avessi dovuto cambiare moroso per ogni nuovo look, ne avrei avuti almeno venti».

Ma dopo Tokyo si sposa?
«Non è compito mio dirlo. Ci dovrebbe pensare qualcun altro».

E se Tokyo non si facesse, si ritirerebbe comunque?
«L’ho detto, sì. Ma Tokyo si farà. Se non fosse così lo sapremmo, girerebbero voci. E invece niente».

Federica Pellegrini: “Covid? Il problema è il bagaglio che lascia”

Come si fa a costruire un’Olimpiade in una bolla sanitaria?
«Ho sperimentato le gare in bolla durante questo inverno. Gli atleti erano chiusi in albergo senza nessun contatto fra loro. Ogni giorno tamponi molecolari, spostamenti vigilati, non si poteva uscire dalla stanza per più di un’ora d’aria. Un incubo».

Quindi?
«Io penso che l’unica soluzione sia che il CIO imponga il vaccino agli atleti. Non c’è altro modo di fare le Olimpiadi in sicurezza».

Lo farebbe?
«Se l’alternativa fosse non partecipare alle Olimpiadi, di vaccini me ne farei pure tre».

Si dice che abbia un progetto per restare comunque nel nuoto: quale?
«Sto lavorando in questi mesi per organizzarlo, se ne parlerà il prossimo anno. Penso a una academy, una scuola di nuoto in cui insegnare. Ora va molto di moda, non è mica un’idea solo mia».

Italia’s Got Talent è una prova generale per la tv?
«Sì certo, alla tv ci penso. Dipende però dal ruolo: un conto è essere un giudice in un talent ed esprimere un’opinione, un conto è condurre un programma. Quello richiede un livello di preparazione che ancora non ho. Posso dire che mi piace, ma la mia unica esperienza è con Italia’ s Got Talent. Non so se sarei in grado di fare altro».

[…] Sanremo: ci andrebbe mai?
«Bisogna essere prontissimi per quello. Nella vita bisogna fare le cose per bene, non si nasce imparati. Sanremo non si può improvvisare».

È vero che si sente spesso con Milly Carlucci?
«Ci siamo sentite tante volte per Ballando con le stelle, ma lei ha una produzione che è una macchina da guerra e io, per impegni sportivi, ho sempre dovuto declinare gli inviti. L’idea di imparare a ballare mi ha sempre affascinato. Non credo di essere proprio un tronco: potrei migliorare, mi piacciono molto la musica e il ritmo».

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