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Spettacolo

Gaia: “Musica? Da ragazzina la evitavo, avevo una paura. La nostra generazione potrebbe insegnare qualcosa”

Gaia, la musica e non solo, la cantante si prepara per Sanremo e ne parla in una intervista a ‘Io Donna’

Gaia: “Musica? Da ragazzina la evitavo, avevo una paura. La nostra generazione potrebbe insegnare qualcosa”. La cantante vincitrice dell’ultima di Amici si prepara per Sanremo e racconta la sua vigilia in una intervista rilasciata a ‘Io Donna’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Ha più paura di steccare o di scendere la scala dell’Ariston?
“Alla sera prima di andare a letto ho un po’ di ansietta, ma mi preparo per essere serena e tutt’uno con la canzone. Voglio sentirmi bene al cento per cento, fare un bel respiro prima dell’esibizione e sentire il palco. In caso di caduta, figuracce ne ho già collezionate tante: non sarebbe la peggiore”.

Il momento più imbarazzante?
“Ero ospite di Mara Venier a Domenica In, chiusa in una stanza per fare una sorpresa a Maria De Filippi. Ho chiesto di poter fare pipì e proprio mentre mi spogliavo mi hanno chiamata… Sono arrivata col fiatone e ho cantato male. Per giustificarmi ho raccontato che cosa mi era successo. Avrei potuto stare zitta, visto che in molti mi hanno detto che non avevano notato le imprecisioni”.

Mamma brasiliana e papà italiano: Sanremo è di casa?
“Certo. E a sorpresa la nonna che sta in Brasile si è esaltata per Sanremo più che per ogni altro mio risultato. Il Festival è conosciuto anche in Brasile e in casa è sempre stato un’istituzione. Ci sono andati Vasco, Laura Pausini e altri artisti che ammiro. È il traguardo che da bambina sognavo a occhi aperti”.

In genere con l’adolescenza scatta il rifiuto del carrozzone sanremese…
“È accaduto anche a me. Era la fase in cui volevo essere anche altro e in cui uscire con gli amici è più importante che restare a casa con i genitori a vedere il Festival”.

Gaia Gozzi ha partecipato a X Factor nel 2016, Amici l’anno scorso e ora c’è il Festival. La musica è una gara?
“Il concetto di gara è qualcosa che ormai vivo giorno per giorno, però non lo amo. E forse è questo che mi permette di gestire le ansie legate alla competizione. Approfitto di queste occasioni per essere una spugna con chi mi sta vicino”.

A scuola era competitiva?
“Con me stessa. Ho sempre cercato di dare il meglio. Sebbene sia autocritica e il giudizio altrui mi mandi in confusione, cerco di essere oggettiva. Ho fatto dieci anni di ginnastica artistica, gare nazionali: mi interessava esserci ed essere compresa”.

Ha mollato lo sport?
“Non era il mio. Da ragazzina evitavo di fare musica per paura che se non fosse andata sarebbe stata la tragedia della vita. A volte mi dico che avrei dovuto iniziare prima”.

Cosa racconta Cuore amaro?
“Quello del titolo è proprio il mio cuore. È una canzone d’amore verso me stessa. Parlo di me, del fatto che abbia creato il mio posto nel mondo e che spero possa essere questo fino alla fine dei miei giorni. Nel testo emerge anche la consapevolezza che esistono quei momenti dolce-amari di cui vado comunque fiera perché i colori scuri rendono più belli quelli chiari. È il mio credere in qualcosa di positivo, in quel futuro che sognavo da bambina”.

Cosa voleva?
“Un mondo in cui non si debba più dibattere di cose che la mia generazione dà per scontate: no al razzismo, libertà di orientamento sessuale… Tutto quello che è incasellamento spero diventi fluido”.

Crede davvero che la sua generazione sia così o è l’eredità di essere cresciuta in una famiglia cosmopolita, con una sorella con la pelle di un altro colore?
“Magari sono i social che ti creano attorno una bolla di persone che la pensa come te, ma anche gli amici delle medie che sento e che hanno idee politicamente diverse dalle mie danno per scontati questi temi.

Non siamo una generazione senza peccato, ma vedo una maggioranza più aperta e comprensiva. La nostra generazione potrebbe insegnare qualcosa, se solo venisse ascoltata. Vedo Amanda Gorman, la 22enne che ha partecipato alla cerimonia di insediamento di Joe Biden, mentre recita una poesia e sente ogni parola con verità, speranza e amore. La sua è stata una presenza enorme. La frase in cui dice che “la democrazia è ferita, ma è ancora qui per me” è stata una luce. È il segno che il folle predecessore di Biden, grazie al cielo bannato da Twitter, non l’ha avuta vinta” (foto).

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