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Agnelli contro Agnelli: “Fallimento sportivo e disastro economico. E ora il futuro preoccupa”

Agnelli contro Agnelli, dopo l’eliminazione dalla Champions League contro il Porto, è tempo di bilanci in casa bianconera

Agnelli contro Agnelli: “Fallimento sportivo e disastro economico. E ora il futuro preoccupa”. La Juventus è di nuovo fuori dalla Champions League, a nulla è bastata la vittoria per 3-2 contro il Porto nel match valido per il turno di ritorno degli ottavi di finale. La squadra biancinera esce dalla massima competizione europea dopo un doppio confronto che sembrava scontato ma che invece ha visto i lusitani passare per la differenza reti segnate in casa dell’avversario.

E nel pianeta bianconero fioccano i malumori per l’ennesima uscita prematura dalla Champions, con tanto di sostanzioso ammanco alle casse del club. L’edizione odierna de ‘La Stampa’, quotidiano del gruppo GEDI, di proprietà della famiglia Agnelli con a capo John Elkann, definisce come “un fallimento sportivo e un disastro economico”, l’eliminazione dalla massima competizione europea.

Il quotidiano sottolinea come sia costato carissimo alla Juventus “tra immediato crollo del titolo in Borsa (-8%), mancati ricavi nella competizione più ricca (solo i quarti valevano 10,5 milioni di euro) e possibili effetti collaterali su sponsor e marketing. Un danno nel danno, visto che il bilancio del club è in profondo rosso anche per la crisi prodotta dal Covid: l’ultima semestrale al 31 dicembre 2020 ha visto raddoppiare le perdite con 113 milioni di passivo, mentre i ricavi sono scesi del 20% a 258 milioni e il patrimonio netto si è assottigliato da 239 a 125 milioni”.

Agnelli contro Agnelli: il duro editoriale de ‘La Stampa’

Il quotidiano di famiglia non entra troppo nel merito sportivo, ma si limita a sottolineare come la creatura di Andrea Agnelli stia vivendo una pericolosa discesa. “La Champions non è solo gloria, ma un fiume di denaro che in caso di vittoria può garantire anche 130 milioni di premi Uefa. La Juve in questi anni si era ben abituata, anche grazie ad un gettone di ingresso da 44,5 milioni tra qualificazione e ranking storico”, si legge nell’analisi.

Questo ‘bonus’ aveva consentito ai bianconeri di alzare il monte ingaggi (attualmente di oltre 236 milioni lordi), e investire più di 400 milioni di euro per l’operazione Ronaldo. Una strategia dimostratasi fallimentare visto che nei tornei precedenti la Juve è stata eliminata da Ajax e Lione, non proprio due squadroni. “Non tornano i conti sul campo, figurarsi quelli economici”, scrive ‘La Stampa’.

Un flop pericoloso che, come riporta il quotidiano piemontese, “si trasforma in un problema serio per il futuro: i bianconeri incasseranno poco più di 83 milioni da questa edizione, un po’ meno dello scorso anno quando furono 86,4, ma hanno perso un potenziale tesoro da 30-40 milioni e i costi nel frattempo non sono diminuiti. Per questo i campioni d’Italia devono valutare come agire: alzare i ricavi attualmente è impossibile, visto che lo Stadium resta chiuso, e allora non sono esclusi sacrifici eccellenti”.

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