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Boccia: “Io e De Girolamo innamorati durante il fortissimo scontro politico. Così Berlusconi ci ha scoperti”

Francesco Boccia e De Girolamo, l’ex ministro racconta la storia d’amore in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’

Boccia: “Io e De Girolamo innamorati durante il fortissimo scontro politico. Così Berlusconi ci ha scoperti”. L’ex ministro racconta la storia d’amore con Nunzia De Girolamo nata durante lo scontro politico tra destra e sinistra nel 2009 in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’.

Il primo incontro «all’inizio del 2009, all’università Federico II di Napoli. Il mio amico Tommaso Pellegrino, ex parlamentare dei Verdi, aveva organizzato un convegno sul caos spazzatura». All’epoca erano entrambi in Parlamento da qualche mese, «ma non ci eravamo mai incrociati. Io ovviamente sapevo chi fosse. Lei, mi avrebbe detto dopo, prima di quel giorno a Napoli non aveva idea di chi fossi io».

Poi la scintilla durante il convegno nel capoluogo partenopeo: «La platea del convegno era quasi tutta di centrosinistra. Nunzia fa un discorso dei suoi, tosto, senza freni. Immaginando la reazione del pubblico, eravamo seduti accanto, le sussurro: “Bell’intervento, non ti preoccupare, ti difendo io”. Lei risponde una cosa tipo “mi difendo da sola”. La sera mi manda una e-mail: “Dovremmo presentare una proposta di legge insieme”. Risposta mia: “Aspettavo la tua email”. Per due mesi avremmo parlato solo così, via e-mail. Nessuno chiedeva il numero di telefono all’altro fino a quando…».

Da lì il primo appuntamento «a pranzo. Le dico “ti invito a pranzo perché il pranzo dura meno della cena ed è meno compromettente”. Iniziamo a frequentarci clandestinamente. Primo viaggio insieme in Libano. Con una macchina noleggiata ci spingiamo fino al confine presidiato dagli Hezbollah. Laggiù non ci conosceva nessuno».

Boccia: “Io e De Girolamo innamorati durante il fortissimo scontro politico”

Ma a quei tempi la scena politica era in fibrillazione e la notizia avrebbe potuto creare scalpore, Boccia ripercorre quei giorni: «La situazione, che oggi fa sorridere, era serissima. Lo scontro tra il centrosinistra e Berlusconi era a livelli altissimi nel 2009. Ero andato a vivere da Nunzia, quando uno dei due riceveva una telefonata di lavoro andava a parlare in un’altra stanza. La politica doveva rimanere fuori dal rapporto, altrimenti sarebbe finita male e subito».

I due decidono di dirlo a Berlusconi. «Con l’occasione di questo aperitivo dopo la presentazione di Vespa, vado con Nunzia a Palazzo Grazioli. Mi presenta Berlusconi e finiamo a parlare di politica. Lui mi chiede perché lo attacchiamo così tanto e io parlo dieci minuti contestandogli punto per punto la sua politica economica. Nunzia era pallida in volto, temeva mi cacciasse di casa. E invece che cosa fa? Mi ascolta senza interrompermi e poi mi dice “be’, quanto la capisco…”. Praticamente (sorride, ndr ) dava la colpa di quei provvedimenti a Giulio Tremonti. Usciamo da quella serata che il motivo della visita non è venuto fuori».

Infine, l’ex ministro rivela delle avances del leader di Forza Italia, rifiutate: «Berlusconi, il giorno dopo, chiama Verdini per dirgli di portarmi nel centrodestra. Verdini, che sapeva tutto, telefona a Nunzia: “Oh, glielo dovete dire”. Quando lo seppe, Berlusconi la prese con un sorriso: “Va bene, basta che ti tratti come una regina”».

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