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Indossa jeans alla funzione religiosa: 17enne uccisa a bastonate e appesa a un ponte dalla famiglia

Indossa jeans alla funzione religiosa: 17enne uccisa a bastonate e appesa a un ponte dalla famiglia. È accaduto lo scorso lunedì, 26 luglio, nel villaggio di Savreji Kharg, nel distretto di Deoria, una delle regioni meno sviluppate nello Stato indiano dell’Uttar Pradesh. Una ragazzina 17enne è stata uccisa a bastonate e il suo corpo appeso ad un ponte dalla sua stessa famiglia.

Come riporta la Bbc, alla giovane piaceva vestire in modo moderno. Così spesso indossava un paio di jeans e un top, un abbigliamento inusuale nel villaggio dove viveva la ragazza. Lunedì scorso la giovane aveva osservato un giorno di digiuno religioso e si era messa a pregare in jeans quando è stata ripresa dai nonni paterni per il suo abbigliamento.

A quel punto si è ribellata, replicando che non si sarebbe cambiata, ma la discussione è degenerata. I suoi parenti l’hanno picchiata con dei bastoni fino allo svenimento. Sua madre ha chiamato un taxi per portarla in ospedale. Ma Neha Paswan, questo il nome della vittima, in ospedale non è mai arrivata.

Indossa jeans alla funzione religiosa: 17enne uccisa dalla sua famiglia

Il suo corpo è stato trovato senza vita, appeso sul ponte che passa sopra il fiume Gandak. La polizia ha arrestato quattro persone: i nonni, uno zio e l’autista dell’auto. Ma altri parenti potrebbero essere coinvolti. La mamma ha raccontato che i suoceri facevano pressioni sulla giovane affinché lasciasse i suoi studi in una scuola locale.

In India lecragazze e le donne vivono in costante stato di pericolo. Spesso rischiano di essere abortite a causa della preferenza per i figli maschi. Crescono spesso in luoghi dove la vita è scandita da rigide regole patriarcali. Ogni gesto di ribellione deve essere punito. Qui la violenza domestica è dilagante, sono molti i matrimoni precoci e in media venti donne vengono uccise ogni giorno per aver portato doti insufficienti alle famiglie dei loro sposi.

I jeans strappati sono diventati il segno della ribellione delle donne indiane. A marzo in migliaia hanno condiviso sui social le loro foto con l’hashtag #rippedjeans dopo che il nuovo primo ministro dello Stato dello Stato dell’Uttarakhand, Tirath Singh Rawat, aveva detto che questo abbigliamento era sia un sintomo che una conseguenza della depravazione morale nella società indiana. Neha Paswan era una di loro.

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