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Anna Valle: “Social? Non li ho per un motivo. Sognavo di fare l’astronauta ma ho sempre avuto un pallino”

Anna Valle: “Social? Non li ho per un motivo. Sognavo di fare l’astronauta ma ho sempre avuto un pallino”. L’attrice è tornata in tv con “Luce dei tuoi occhi”, la fiction Mediaset che la vede protagonista accanto a Giuseppe Zeno. Ne ha parlato, tra le altre cose, in una intervista rilasciata a ‘Io Donna’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Chi è la sua coreografa Emma di Luce dei tuoi occhi?
“Una donna scappata a New York dopo un grande dolore e poi di ritorno per cercare la figlia che non c’è più. Ma poi s’imbatte in sei ballerine speciali, ognuna con una propria personalità che la danza contemporanea tira fuori creando uno scambio molto profondo con lei, una coreografa di talento”.

Cosa vuol dire per lei questa mancata maternità?
“È una maternità non vissuta, quindi idealizzata. Le ragazze hanno l’età di sua figlia ma per loro non cerca di essere madre, piuttosto una presenza materna come insegnante con la I maiuscola. All’inizio non dice loro la verità, tira fuori dalla danza delle cose di sé che non sapeva”.

Cosa la affascina del mono della danza?
“Per me è vicino alla recitazione, dove non si parla solo di tecnica e disciplina, ma di molto altro, che ha il sapore della passione”.

Ha mai sognato di fare la ballerina da bambina?
“No, sognavo di fare l’astronauta, ma ho sempre avuto il pallino del cinema”.

[…] Spesso lavora con registe donne. Che tipo di sensibilità ammira in loro?
“In Lea e i bambini degli altri, ad esempio, sono diretta da Cinzia Th Torrini e si vede il tocco femminile dietro la macchina da presa perché una donna sa essere più razionale ma anche pratica rispetto al proprio vissute. Dalla reale uguaglianza però siamo ancora lontane”.

Anna Valle: “Social? Non sento la necessità di iscrivermi”

Cosa andrebbe insegnato alle nuove generazioni?
“Che si può avere tutto, ma si fa fatica. Secondo me anche i padri sono molto presenti, ma le donne devono sapere che le aspetta un cammino in salita, per cui devono essere disposte a sgobbare. Quasi nulla ti viene regalato”.

E nel mondo dello spettacolo?
“Oggi tutto è più veloce, rischiando di perdersi qualcosa perché i tempi sono dettati dai social, invece quelli interiori sono più lenti. Ecco, questa doppia velocità diventa una difficoltà”.

In questo periodo così complesso, cosa le tira su il morale?
“Io sono una persona positiva, di quelle che esultano per tutto, dalla partita a ping pong ad una gara di nuoto dei figli (Ginevra e Leonardo, 13 e 8 anni, ndr.)”.

E se le dicessero di voler fare i tiktoker?
“Non sono contraria, ma Ginevra è più timida… e poi io non ho social miei perché è un mondo che non mi appartiene e non sento la necessità d’iscrivermi. Vorrei insegnare a lei proprio questo “doppio tempo” e mostrarle che c’è tanto altro oltre alla realtà virtuale”.

Oggi tra i ragazzi è molto diffusa la dismorfia per cui ricorrono alla chirurgia per ritocchi che li rendano più simili ai filtri di Instagram. Si è mai sentita inadeguata rispetto al suo aspetto?
“Qualche anno fa mi veniva detto: «Dovresti arrotondarti un po’». Ma questo è il mio modo di essere, quello in cui mi riconosco. Non mi hanno mai chiesto di ricorrere alla chirurgia e non so come avrei reagito, io tengo alle cose che sento mie e non ci avrei rinunciato. Credo che l’esteriorità sia parte di te e non possa essere scollata da quello che sei dentro, questi aspetti si riflettono a vicenda”.

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