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Il dramma di Francesca Neri: “Claudio mi ha salvato. Avevo soprattutto una paura”

Il dramma di Francesca Neri: “Claudio mi ha salvato. Avevo soprattutto una paura”. Francesca Neri parla a cuore aperto: il dramma della sua malattia, grave e cronica; l’addio alle scene, il pensiero del suicidio. Con il marito Claudio Amendola sempre accanto: “Il dolore unisce o divide”, dice l’attrice 57enne in un’intervista toccante al settimanale Oggi, sul numero in edicola questa settimana, “sono stata fortunata”.

CLAUDIO MI HA SALVATO 

«Tante volte ho detto a mio marito: “Su, prendi nostro figlio e vai”. Perché davvero in quei momenti vuoi restare sola, sapendo che nessuno ti può aiutare. Quando vedevo in lui la difficoltà, l’inadeguatezza, l’impotenza, soffrivo ancora di più e allora pensavo che, allontanandolo, avrei evitato almeno il suo dolore. Ma Claudio (Amendola, ndr) è sempre rimasto. Con tanti momenti di crisi, giornate durissime, litigi. Però c’è sempre stato. Claudio mi ha salvato. E anche il mio amico fraterno Stefano, che ora non c’è più».

HO AVUTO PAURA DI PERDERE MIO FIGLIO”

È uno dei passaggi più toccanti della lunga intervista che il settimanale Oggi (in edicola) ha realizzato con Francesca Neri. L’attrice, che nel libro «Come carne viva» ha raccontato il suo calvario, soffre di cistite interstiziale cronica. Il periodo più buio è durato tre anni, chiusa in una stanza di casa sua, a cibarsi di serie tv e burraco on line.

«Mio figlio Rocco non c’è stato, si è protetto», continua la Neri, «e io ho veramente avuto paura di perderlo. Il terrore grande è stato che gli rimanesse impressa questa immagine della mamma dolente, immobile, depressa», rivela al settimanale Oggi.

L’ attrice confessa anche di aver pensato al suicidio, di aver sofferto enormemente per la perdita di un figlio, e per una mamma anaffettiva con la quale si è riconciliata poco prima che morisse. Un’intervista-verità dove il dolore si alterna alla consapevolezza di una rinascita, cominciata nel 2020. «Proprio l’anno del lockdown che per me, invece, ha significato il ritorno alla vita».

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