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Drone spaventa gregge: 14 pecore si lanciano in un burrone e muoiono

Drone spaventa gregge: 14 pecore si lanciano in un burrone e muoiono. È successo lo scorso 11 agosto a Villard-Reculas, località di villeggiatura dell’Alpe d’Huez. Fulses Félix Portello, un pastore di 31 anni dell’Oisans, in Francia, ha visto morire 14 delle sue pecore a causa del drone di un turista che le ha spaventate.

La notizia ha conquistato le pagine di cronaca dopo che il giovane ha deciso di raccontare quanto accaduto al quotidiano Le Parisien, a cui ha denunciato l’ingiustizia di cui è stato vittima. “Il drone mi ha ucciso più pecore del lupo”, l’amaro sfogo del 31enne.

L’allevatore questa estate si stava occupando del suo gregge di 1500 pecore nei prati della località di villeggiatura appartenente all’area dell’Alpe d’Huez. Improvvisamente uno dei tanti turisti che affollano l’area ha iniziato a far volare ripetutamente il suo drone proprio sopra agli animali.

Le pecore si sono subito agitate per il tumore emesso dall’apparecchio. Quindi il pastore 31enne ha chiesto più volte al turista di spegnere il drone. Questo però ha continuato a farlo volare con il risultato che le povere pecore si sono spaventate a tal punto che alcune di loro si sono lanciate nel vuoto in un burrone poco distante.

Drone spaventa gregge di pecore: in 14 muoiono lanciandosi in un burrone

A quel punto il 31enne ha raggiunto il turista e gli ha distrutto il drone dalla rabbia. “Non è un posto facile per la pastorizia. Gli impianti di risalita funzionano anche durante le vacanze estive per escursionisti e appassionati di mountain bike, che invadono i pascoli. Mi sono sentito attaccato dal suo drone e ho risposto in maniera proporzionale”, ha detto il pastore al quotidiano parigino.

Il turista ha però sporto denuncia contro di lui per la distruzione del drone. E ora l’allevatore si è visto recapitare una multa di 400 euro, prima ancora che lui stesso riuscisse a denunciare la morte delle sue 14 pecore perché impegnato all’alpeggio.

La vicenda è finita in tribunale e prenderà il via dal prossimo novembre. Il processo dovrà stabilire chi tra i due contendenti abbia ragione. Intanto però, le autorità comunali locali si sono dette intenzionate a voler regolamentare l’utilizzo di droni nell’area, proprio per venire in contro ai poveri allevatori della zona, costretti a fare i conti con turisti troppo spesso maleducati, quasi quotidianamente.

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