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Spettacolo

Ludovica Martino: “MeToo ci ha salvate. Successo? Per sfondare oggi serve soprattutto una cosa”

Ludovica Martino: “MeToo ci ha salvate. Successo? Per sfondare oggi serve soprattutto una cosa”. Ludovica Martino sul MeToo e non solo, la 24enne attrice già protagonista di diverse serie nonostante la giovanissima età, si racconta in una intervista a ‘Il Messaggero’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

[…] In cosa voi attori ventenni siete diversi dai colleghi più anziani?
«Innanzitutto abbiamo più possibilità di lavorare: grazie all’esplosione delle piattaforme, le produzioni si sono moltiplicate. Ma hanno anche alzato il livello della qualità. A differenza del passato, non c’è più spazio per i successi improvvisi e improvvisati: oggi per sfondare serve il talento. Il sogno di tutti non è diventare famosi grazie a un reality tv ma interpretare belle storie, personaggi credibili».

Rispetto alle generazioni precedenti avete l’arma dei social e lei su Instagram ha oltre mezzo milione di follower: cosa rappresentano?
«Non sono stati “costruiti” dagli esperti di marketing, sono venuti in 10 anni di lavoro e oggi mi seguono per quello che faccio. I social rappresentano un potere ma al tempo stesso una grande responsabilità: dal momento che mi seguono anche ragazzi giovanissimi, non posso dire sciocchezze o veicolare messaggi sbagliati».

[…] Che significa per un’attrice giovane lavorare al tempo del MeToo?
«Il movimento ci ha salvate: oggi per le donne ci sono più rispetto e attenzione. Sul set sono tutti più rispettosi e non si fanno battute sessiste».

Ludovica Martino: “MeToo ci ha salvate”

Lei è mai stata molestata?
«Mai. Non ho ricevuto nemmeno avance. Se fosse capitato, avrei lasciato il cinema. Sul lavoro sono molto fredda, non do confidenza agli uomini. È sempre stato chiaro a tutti che sul set porto il mio lavoro, non la mia persona».

 E che rapporto ha con il lavoro?
«All’inizio è stato totalizzante, mi occupava 24 ore su 24 e non riuscivo a prendere i miei spazi. Ora ho imparato a mettere avanti il mio equilibrio, i miei affetti. Ho passato gli ultimi 6 mesi fuori casa per lavoro e ho capito che il mio mestiere è bellissimo, ma serve anche il tempo libero per sé stessi».

La sua è una generazione delusa dalla politica?
«Siamo quelli della ricostruzione, stiamo mettendo a fuoco e ricentrando molte cose. Noi giovani abbiamo scoperto l’impegno per l’ambiente: a differenza dei cinquantenni ci viene naturale fare la raccolta differenziata. C’è tanta informazione anche grazie ai social».

Tra gli attori ci può essere amicizia o la competizione è più forte di ogni legame?
«Un po’ di competizione nel nostro lavoro è sana ma per non esagerare occorre un buon equilibrio emotivo. Io ho imparato ad essere fatalista: se non riesco ad avere un ruolo, significa che un’altra attrice era più giusta di me».

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