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Ordinano cenone di Natale da 500 euro al delivery: vigilia da incubo per i clienti di una nota azienda

Ordinano cenone di Natale da 500 euro al delivery: vigilia da incubo per i clienti di una nota azienda. Le festività natalizie in quasi tutto il mondo rappresentano un momento di tradizione, con pranzi e cenoni che fanno da cornice ai giorni trascorsi con famiglia e amici. Alcuni però non sono dei cuochi provetti e per non rinunciare a pietanze gustose si sono affidate al delivery.

Accade in Nuova Zelanda, dove una nota azienda che distribuisce cibo con delivery è finita nella bufera dopo aver costretto i clienti a fare frenetiche corse dell’ultimo minuto al supermercato. Il servizio di consegna della cosiddetta cena di Natale deluxe in una scatola, è infatti stato bollato come un disastro. L’azienda in questione è la kiwi Woop che nei giorni scorsi si è vantata che avrebbe fornito “il Natale più semplice e delizioso di sempre” con i suoi kit eccezionali che costano fino a 600 dollari (circa 530 euro).

Ad innescare la bufera è stata la stessa azienda quando si è rivolta ai suoi clienti su Facebook, invitando loro a scrivere dei feedback sui kit per la cena di Natale. Apriti cielo! In centinaia hanno protestato, furibondi per le porzioni minuscole e gli alimenti danneggiati, o persino alterati. Da alcune immagini postate si vedono fagiolini marci e pomodori schiacciati, giunti a destinazione ​​nella famosa scatola Deluxe. Sotto accusa sono finiti soprattutto la freschezza del cibo e il servizio clienti.

Molti si sono detti particolarmente delusi perché in passato gli erano piaciute le scatole dell’azienda, mentre alcuni si sono detti contenti di ciò che hanno ricevuto. Una donna ha riferito che due barattoli di vetro nella sua scatola sono arrivati ​​rotti, ipotizzando ad una caduta. Una delle lamentele più comuni si riferisce alla quantità inadeguata di cibo fornita per il numero di persone che prometteva di sfamare. ”Non ci saranno avanzi per Santo Stefano”, scrive una cliente.

Cenone di Natale da 500 euro al delivery: vigilia da incubo per i clienti

“Un pezzo di tacchino delle dimensioni delle chiavi della mia macchina e un quarto di pane non sfameranno 8 persone. Come tutti gli altri, ora sto passando la vigilia di Natale a litigare al supermercato nonostante abbia speso centinaia di dollari per una scatola di cibo”, scrive un altro utente.

La scatola per 12 persone conteneva 12 gamberi per antipasto. “Evviva… 1 gambero a testa!”, scrive lo sfortunato cliente. In molti si sono chiesti quale fosse il concetto di piccole porzioni dell’azienda. Diverse persone si sono lamentate per aver ricevuto cibo scaduto,

Woop ha risposto su Facebook che si trattava semplicemente di un errore di stampa: “La data di scadenza corretta è il 27 dicembre (non il 17). Ci scusiamo per questa preoccupazione, ma ti assicuro che queste salse e condimenti sono state prodotte solo pochi giorni fa”.

Ad altri è stato inviato del pane ammuffito. “È un esperimento di biologia questa “pagnotta” di pane?”, chiede un’altra cliente. “Il singolo rotolo per sfamare quattro persone è coperto di macchie di muffa blu nonostante manchino ancora due giorni alla data di scadenza”. Insomma una vigilia da incubo dal punto di vista del cenone…

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