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Djokovic, arriva la sentenza definitiva sul ricorso: finisce male la querelle in Australia

Djokovic, arriva la sentenza definitiva sul ricorso: finisce male la querelle in Australia. Novak Djokovic la sentenza definitiva sul ricorso è definitiva: il tennista 34enne serbo numero 1 del tennis ha perso il suo ricorso contro la decisione dell’Australia di cancellargli il visto, e sarà dunque espulso dal Paese. Djokovic non potrà quindi difendere il suo titolo all’Australian Open, il primo dei tornei dello Slam della stagione 2022, e andare alla caccia del suo 21° Slam in carriera, che gli farebbe staccare Rafa Nadal e Roger Federer, a quota 20.

La sentenza è arrivata nella mattinata di oggi, domenica 16 gennaio, dalla Corte federale australiana. I giudici si sono espressi in merito all’appello del tennista serbo contro il ritiro del visto e riunitasi nella notte italiana. Il tennista, a causa della sentenza di espulsione, non potrà entrare nel Paese per tre anni, come previsto dalle leggi australiane. Un dettaglio di non poco conto se consideriamo che il sogno di Djokovic era quello di conquistare il Grande Slam (di vincere cioè in un anno solare tutti e 4 i trofei principali del tennis mondiale).

Djokovic, sentenza definitiva: espulso dall’Australia

I tre giudici hanno dato ragione al governo australiano, secondo il quale la presenza di Djokovic, non vaccinato, rappresenterebbe un «rischio sanitario» e «potrebbe incoraggiare il sentimento contro i vaccini». Gli avvocati del serbo hanno invece definito la decisione delle autorità «irrazionale» e «irragionevole». Il tennista 34enne si è sempre difeso sostenendo di aver contratto il virus lo scorso dicembre e di essere esentato dall’obbligo di vaccino. Fattore accettabile per gli organizzatori dell’Open, ma non per le autorità sanitarie.

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