Fa causa all’ospedale per averla fatta nascere: “Hanno scambiato il seme di mio padre con un altro”. La protagonista di questa vicenda si chiama Jessica Harvey Galloway, è una 20enne americana che a Natale del 2020 ha deciso di fare un viaggio in Italia, Paese dal quale proviene una parte della sua famiglia.
Così, per conoscere la storia dei suoi avi, ha chiesto ai suoi genitori un test genealogico del DNA, nella speranza di rintracciare i lontani parenti durante un viaggio programmato con suo marito alla volta del nostro Paese.
Ma dal test è emersa una verità scioccante e inquietante: il suo DNA non conteneva nulla dell’eredità italiana di suo padre Mike Harvey. Si, l’uomo che l’ha aiutata a crescere insieme a sua madre, Jeanine, non era il suo padre biologico. Durante la procedura di fertilità, era stato utilizzato lo sperma di un altro uomo.
«Da allora, le nostre vite non sono più le stesse», ha detto Galloway durante una conferenza stampa con la famiglia e i loro avvocati. Parlando con i suoi genitori, la giovane ha detto: «Non importa cosa, siete sempre la mia famiglia».
Come riporta apnews.com, la famiglia ha citato in giudizio il dottor Nicholas Spirtos, lo specialista della fertilità che ha eseguito la procedura nell’agosto 2001, e il Summa Health System di Akron (Ohio). La procedura a cui è stata sottoposta la Harvey è stata l’inseminazione intrauterina.
«Prendiamo sul serio questa accusa e comprendiamo l’impatto che ciò ha sulla famiglia», ha detto il portavoce del Summa Health System Mike Bernstein in una dichiarazione via e-mail. Bernstein ha aggiunto che i funzionari dell’ospedale non si sono incontrati con la famiglia né hanno condotto i propri test.
Fa causa all’ospedale per averla fatta nascere: il motivo
«Date le informazioni molto limitate che abbiamo, resta la nostra speranza che gli avvocati che rappresentano la famiglia lavoreranno con noi per rendere il prossimo passo una priorità», ha detto Bernstein.
Secondo l’avvocato di Cleveland Ashlie Case Sletvold, la sua azienda ha contattato per la prima volta Spirtos e il sistema ospedaliero sette mesi fa. Il legale si è offerto di condividere cartelle cliniche e risultati dei test di paternità, ma non ha ricevuto risposta.
Galloway, attraverso la sua stessa indagine e l’aiuto dei suoi avvocati e un test del DNA, alla fine ha trovato il suo padre biologico. L’uomo e sua moglie si erano sottoposti a un trattamento di fecondazione in vitro nello stesso periodo in cui gli Harvey sono stati curati da Spirtos all’Akron General Hospital, il predecessore di Summa, stendo agli atti presentati in tribunale.
Galloway ha detto di aver comunicato con il suo padre biologico tramite SMS ma di non averlo incontrato. Jeanine Harvey ha detto che la notizia dell’effettiva paternità di sua figlia è stata travolgente. «È difficile spiegare i miei sentimenti. Faccio ancora fatica a dormire la notte a pensarci. Poi comincio a pensare, quale sperma è stato forzato all’interno del mio corpo? Che tipo di problemi di salute potrebbe fornire quella persona a mia figlia?», ha detto.
Per Mike Harvey è «estremamente difficile guardare la tua famiglia che soffre. E la fonte del dolore è qualcosa che non potrò mai cambiare. Una realtà difficile da spiegare. È come svegliarsi nella vita di qualcun altro». La ragazza è la sua famiglia ora chiedono un risarcimento e un ordine che imponga a Spirtos e Summa Health di trovare il materiale genetico di Mike Harvey, oltre a rendere conto della loro posizione.
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