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Cesara Buonamici: “Matrimonio? Solo ora per un motivo. Il regalo più bello da Pier Silvio. Così mi ha chiesto in sposa”

Cesara Buonamici: “Matrimonio? Solo ora per un motivo. Il regalo più bello da Pier Silvio. Così mi ha chiesto in sposa”. Cesara Buonamici sul matrimonio, la giornalista del telegiornale di Canale 5 racconta il giorno del fatidico ‘Si’ a Joshua Kalman, il medico 75enne di origini ungheresi e israeliani. I due hanno convolato a nozze lo scorso 14 maggio dopo quasi 25 anni di fidanzatamento. Di seguito alcuni passaggi dell’intervista rilasciata a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

«In realtà noi ci siamo sposati tre volte» […] «Il 14 maggio al comune di Fiesole, mio paese d’origine, davanti al sindaco Anna Ravoni. Dopo la cerimonia, abbiamo festeggiato con un pranzo al Bistrot 5 nella piazza del paese. Il 15 maggio si è tenuto un grande party a casa mia con un ricco buffet allegro e tanta buona musica sudamericana. Il 18 maggio, poi, festa a Roma sulla Terrazza Borromini. Ma non è finita: entro l’estate andremo in Israele, il Paese di mio marito, e a Bologna, dove lui ha studiato. Quindi in totale faremo ben cinque feste!».

Tutti pensavano che lei fosse già sposata e invece…
«Vero. Non avendo figli, io e Joshua non avevamo un motivo per sposarci prima. È stato un riconoscimento a noi stessi e non ci aspettavamo un’attenzione mediatica così forte. Mi sono sentita circondata da un grande affetto».

Il momento più emozionante?
«Quando, davanti alla piccola cappella in giardino, padre Patrizio ci ha dato una benedizione che mio marito ha accettato per amor mio, essendo lui di religione ebraica. Considero anche questo un grande gesto d’amore».

Se lo immaginava così, il matrimonio?
«Noi dicevamo di volerci sposare in un posto esotico, ma il mio luogo del cuore è Fiesole».

Cesara Buonamici: “Matrimonio? Solo ora per un motivo”

Lei è una donna conosciuta, di suo marito si sa poco. Ci racconti qualcosa di lui.
«Joshua è di origine ebrea ungherese e i suoi genitori scapparono in Israele quando era piccolo. Ha poi studiato Medicina a Bologna».

Come lo definirebbe?
«La mia roccia».

Come vi siete conosciuti?
«Al matrimonio di una collega giornalista. Da quando ci hanno presentati non ci siamo staccati più».

Cosa ammira di lui?
«È una persona solida, intelligente, dotata di grande umorismo. In 25 anni di vita insieme non gli ho mai sentito dire una frase scontata o sgradevole. Un uomo educato, gentile e affettuoso. Grazie a lui ho apprezzato il piacere di viaggiare e andare in luoghi lontani».

Ricorda il momento in cui le ha chiesto di sposarla?
«Me lo ha chiesto la prima volta molto tempo fa, poi abbiamo rimandato. Un giorno mi ha riformulato la proposta, io gli ho detto subito di sì e in quattro e quattr’otto ho organizzato il matrimonio. Ho fatto tutto da sola e in allegria. Senza wedding planner».

Il suo sembra essere stato il classico matrimonio da favola con invitati importanti…
«Eh sì, è stato un sogno. Tanti amici cari. Un matrimonio aristocratico? Sì, ma pieno di gente vera e di cuore».

D’altronde anche lei discende da una famiglia nobile…
«Non ho mai fatto questa distinzione tra amici. Per me la differenza la fanno il cuore e l’indole».

[…] Un regalo speciale?
«Da Pier Silvio Berlusconi ho ricevuto un magnifico dono accompagnato da una lettera toccante (si commuove, ndr). Noi non avevamo fatto nessuna lista, a ogni invitato avevamo detto: “Il regalo è la vostra presenza”».

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