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Vanzina: “Carri armati bloccati? Italia Paese della commedia, Totò aveva capito un aspetto”

Vanzina: “Carri armati bloccati? Italia Paese della commedia, Totò aveva capito un aspetto”. Il regista e produttore cinematografico, 73 anni, commenta l’episodio dei carri armati bloccati dalla polizia sulla Salerno Reggio Calabria in una intervista a ‘Libero quotidiano’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi

È mai possibile che in Italia anche la guerra si tramuti in farsa? Siamo un Paese destinato alla commedia?
«Sì, e non è necessariamente un male. Di fronte a storie come questa mi torna in mente l’auspicio formulato anni fa da uno scrittore francese: “Speriamo che il mondo rimanga ridicolo”».

Vanzina: “Carri armati bloccati? Italia Paese della commedia”

In Italia questo auspicio viene preso molto seriamente…
«Due mesi prima di morire, mio padre Steno (Stefano Vanzina, 19171988, tra i maggiori registi del cinema comico italiano del Novecento, ndr) mi disse: “Ricordati che l’Italia di Totò non finirà mai”. A distanza di 70 anni da film come “Totò cerca casa” (1949), “Totò e i re di Roma” (1951) e “Totò e le donne” (1952), l’Italia descritta all’interno di quelle pellicole è rimasta invariata nei suoi tratti fondamentali.

Totò si confrontava con lo spirito degli italiani, ne aveva colto l’essenza: quel mondo popolato da azzeccagarbugli e fatto di impicci, raccomandazioni e Enrico Vanzina spintarelle lo ritroviamo intatto ancora oggi. Non è un caso che la commedia all’italiana sia stato il genere cinematografico più importante dal dopoguerra ai giorni nostri, quello che più di ogni altro è stato in grado di raccontare il nostro Paese. In Italia è impossibile prendere sul serio il reale».

Detta così non sembra una bella cosa.
«Da una parte è disarmante, dall’altra costituisce la nostra salvezza. La risata contiene in sé una forza enorme, capace di abbattere anche il disastro. Occorre sempre tenere presente che qui da noi, quando si è deciso di affrontare le cose senza umorismo, è arrivata la dittatura. Non voglio essere frainteso, stiamo viaggiando sul filo del paradosso: dico solo che questo spazio di libertà ci consente di evitare il baratro».

Dobbiamo imparare ad accettare il nostro spirito scanzonato?
«Io sono sposato con una tedesca, mi confronto ogni giorno con una mentalità diversa dalla mia. Dopo anni di vita in Italia, mia moglie comincia a rimpiangere una certa serietà teutonica. Anche noi italiani spesso desideriamo essere tedeschi… La verità è che in Germania, così come in Austria o in Inghilterra, i carri armati sono in regola e non vengono fermati al casello, ma quel modello di società presenta altri difetti, altrettanto vistosi».

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