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“Il casco è contro la nostra religione”: motociclisti sikh chiedono l’immunità dalla legge

“Il casco è contro la nostra religione”: motociclisti sikh chiedono l’immunità dalla legge. In Australia i motociclisti sikh chiedono l’immunità dalla legge che impone loro di indossare il casco su una moto, in modo che possano esprimere liberamente la loro religione mentre guidano (il sikhismo è una religione monoteista indiana).

Il Singhs Social Motorcycle Club con sede a Sydney, che conta 30 membri, spera nell’esenzione per motivi religiosi. Ne ha parlato Mavleen Singh Dhir, 37 anni, uno dei fondatori del club: “I turbanti sono un simbolo di libertà e uguaglianza nella nostra religione”, ha detto al Daily Mail Australia.

I motociclisti sikh già possono guidare senza casco in Nuova Zelanda, ma solo se viaggiano a non più di 50 chilometri orari. Quando è stato chiesto loro se il club avesse in mente una velocità prestabilita per l’esenzione dei caschi, Dhir ha risposto che sarebbe impossibile monitorare la velocità di ogni motociclista con il turbante. “Tuttavia, ai conducenti inesperti non dovrebbero essere concesse queste libertà”, ha affermato. Secondo il motociclista ci vogliono fino a 15 minuti per indossare il turbante, che ha sei metri di tessuto (foto: Singhs Social Motorcycle Club Australia).

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