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Vanzina: “Flirt con attrici? Solo storielle, hanno un difetto. Carol Alt mi colpì al bar. E su Megan Gale…”

Vanzina: “Flirt con attrici? Solo storielle, hanno un difetto. Carol Alt mi colpì al bar. E su Megan Gale…”. Enrico Vanzina e i flirt con le attrici, il regista parla di vizi e virtù delle più belle star con cui ha lavorato insieme al fratello e al padre in una intervista a ‘Il Messaggero’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

[…] Crescendo quante volte si è innamorato di un’attrice?
«Ho avuto qualche storiella, ma zero amori. Le vedo troppo autoreferenziali, si credono il centro del mondo. Parlo delle star, ovviamente. Diciamo che sono attratto da cassiere, commesse, donne semplici. È anche vero, però, che la protagonista di un film deve sentirsi considerata da chi l’ha scelta e la dirige. Io e Carlo abbiamo sempre fatto credere all’attrice del momento che fosse la più desiderabile del mondo. La bellezza conta sul set».

Quanto? Più del talento?
«Tanto quanto. Alberto Arbasino una volta, negli Anni 50, chiese a Gary Cooper: cosa ci vuole per essere una grande attore? E lui, sorridendo: This, indicando la sua faccia. È vero. Per avere successo non basta il talento, ci vuole la presenza. Alcune grandi attrici hanno la capacità magica di far credere a tutti di essere meravigliosamente belle anche se non lo sono. La vera star riesce anche a far questo».

A chi si riferisce?
«Bette Davis, Katherine Hepburn, Meryl Streep… Hanno conquistato il mondo pur non essendo bellezze travolgenti».

La più bella con cui ha lavorato?
«Virna Lisi. Riusciva sempre a mettere in contatto la bellezza del suo viso con il cuore. E poi lei è stata bella a tutte le età. Una donna unica».

La più sorprendente?
«Faye Dunaway. Con lei nel 1988 girammo La partita. Era incredibile: sentiva la luce. Quando parlano e si muovono, le vere star riescono sempre a prendere il riflesso migliore per essere perfette. Anche Monica Vitti era così».

E Isabella Ferrari?
«Quando nel 1983 la lanciammo come Selvaggia in Sapore di mare, ruolo che poi lei ha odiato per anni, sul set capimmo subito che avevamo scelto la ragazza ideale per quegli anni. Bastava guardarla. Stesso discorso nel 1987 con Sabrina Ferilli, scritturata per I ragazzi della 3C: il mix bellezza-simpatia era impressionante. Era chiaro che sarebbe diventata popolarissima».

Vanzina: “Flirt con attrici? Solo storielle, hanno un difetto”

È vero che nel 2000 per Vacanze di Natale vi fu imposta la modella Megan Gale, quella degli spot telefonici?
«Sì. E la prima volta che venne sul set, all’alba, senza trucco, rimanemmo un po’ così…».

Così come?
«Sempre bella, ma diversa. E poi molto alta. Le bellissime devono essere come Liz Taylor: piccoline».

Nel 2001 per il film South Kensington avete scritturato la top model australiana Elle Macpherson, detta The Body, 1 metro e 83 centimetri…
«Vabbè, lei era da buttarsi per terra. Come Carole Bouquet (protagonista nel 1983 di Mystère, ndr) e Renée Simonsen (star nel 1985 di Sotto il vestito niente, ndr): mai più visto uno sguardo come il suo. Carol Alt, invece, mi colpì per un irish coffee».

Che vuol dire?
«Il primo pranzo insieme, durante le riprese di Via Montenapoleone del 1986, ordinò solo un irish coffe. Le chiesi il motivo. E lei: Da ragazza ero grassa e brutta, e a scuola mi bullizzavano. Adesso sono bellissima e voglio rimanere così per sempre».

[…] Cosa ci vuole per gestire sul set attrici dal carattere e dalla bellezza così importanti?
«Pazienza. Dal trucco alle battute devono sentirsi sempre a loro agio, altrimenti recitano male».

E durante le scene di nudo?
«Tanta pazienza. A meno che non si lavori con Monica Bellucci. Come produttore nel 1991 lavorai con Dino Risi al film tv Vita con i figli, protagonista Giancarlo Giannini. A Pavia Risi, prima di una scena in cui doveva essere nuda a letto, le disse di mettersi sotto le lenzuola. E lei: Se devo essere nuda, nessun problema. E con una sicurezza mai vista si spogliò completamente davanti a tutti, attraversò lo studio, e si mise a letto. Una scena pazzesca. Rimanemmo a bocca aperta».

Di solito ci sono problemi?
«C’è chi ha chiesto il set vuoto come Carole Bouquet, le bende come … Nel film con Boldi e De Sica Megan Gale non voleva essere ripresa e per una scena sotto la doccia, utilizzammo una controfigura. Alla prima cominciò ad urlare Stop the film!. Era nera. Pensava fosse lei».

Il primo amore?
«Barbara Mastroianni, la figlia di Marcello. Avevamo 16 anni. A lui piaceva molto avermi intorno nella sua villa a Castiglioncello, viveva circondato dalle tante donne della sua famiglia».

Sua moglie, la tedesca Federica Burger, quando l’ha incontrata?
«Nel 1975, in un bar di Porto Ercole. L’ho vista e le ho subito parlato: è stata il grande amore della mia vita».

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