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Alessandra Viero: “Politica è adrenalina pura in questo momento. Da una telefonata è partito tutto”

Alessandra Viero: “Politica è adrenalina pura in questo momento. Da una telefonata è partito tutto”. Alessandra Viero sulla politica e non solo, la bellissima e bravissima giornalista parla della sua nuova esperienza a Controcorrente in una intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Quindi Alessandra, considera una buona opportunità lavorare d’estate quest’anno…
«Meglio, è un privilegio. Seguire l’evoluzione politica in questo periodo con tutti i movimenti e le dinamiche che ne conseguono è pura adrenalina, soprattutto per noi giornalisti».

Dai crimini e dai fatti di cronaca irrisolti alla politica. Si cambia registro…
«A “Quarto grado” ci occupiamo anche di attualità. Abbiamo dato molto spazio alla pandemia, ai fatti di guerra. E poi per anni ho lavorato per i telegiornali».

Lei come ha iniziato?
«Stavo seguendo un caso di cronaca nera in Veneto: quello di Iole Tassitani, figlia di un notaio, rapita e ritrovata uccisa la vigilia di Natale del 2007. Allora fui contattata dalla redazione del telegiornale di Rete 4 per fare un collegamento telefonico. Da lì è partito tutto».

Alessandra Viero: “Politica è adrenalina pura in questo momento”

Sappiamo che è laureata in Legge. I suoi sognavano altro per lei?
«I miei genitori all’epoca volevano un titolo “solido” per la prima laureata della famiglia. Ho sempre avuto ben chiaro il sogno di voler diventare giornalista. Conservo ancora i quaderni delle elementari dove, nei temi, lo scrivevo a chiare lettere. Con il senno di poi, sono soddisfatta di avere studiato giurisprudenza perché mi è servita per occuparmi di cronaca e politica».

Per lei non sarà un peso lavorare d’estate ma per la sua famiglia non sarà proprio divertente. Come farà?
«Nei ritagli raggiungerò mio marito Fabio e mio figlio Roberto a Senigallia (AN). Ho chiesto a mia sorella di cambiare le sue ferie per darmi una mano (ride)».

[…] Non c’è mai stata una storia per la quale si è commossa?
«La vicenda di Roberto Straccia, lo studente rapito a Pescara nel 2011 e ritrovato sul litorale di Bari. Ospitammo in studio il papà, una persona semplice e tanto buona. Mentre Nuzzi lo intervistava, a me scappò da piangere».

 

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