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Caterina Balivo: “Lingo? Sfido i grandi game show, mi ha spinto una motivazione”

Caterina Balivo: “Lingo? Sfido i grandi game show, mi ha spinto una motivazione”. Caterina Balivo su Lingo, la conduttrice campana parla del suo nuovo game show in onda alle 18.50 su La7 dal prossimo lunedì, 12 settembre. Di seguito alcuni passaggi dell’intervista a ‘Io Donna’.

Ci spiega come funziona il programma?
“Si gioca con le parole della lingua italiana, la difficoltà è trovare quelle della lunghezza giusta. Oppure si parte dalla definizione per trovare la parola, magari con l’aiuto di qualche lettera. A ogni puntata si sfidano tre coppie di concorrenti; c’è divertimento e cultura. Mi aiuterà Simone Tempia, giovane scrittore esperto della nostra lingua, che ci svelerà i segreti delle parole da indovinare, partendo da quelle che usiamo di più in questi giorni, come voto, o urna. Io porterò il mio mondo, con la musica pop, i meme”.

Un programma nuovo in una fascia, quella del preserale, già occupata da programmi consolidati. Coraggiosa?
“Più che altro amo le sfide, e sono curiosa. Lingo è un game show nuovo per l’Italia, ma molto conosciuto all’estero, è spiritoso e intelligente. Certo, faccio da apripista per la rete in quell’orario prima del telegiornale, e sono grata a La7 di avermi offerto questa opportunità. Ma a spingermi è stata anche un’altra motivazione: i quiz li fanno sempre gli uomini. Noi donne siamo più presenti nel talk, dove si raccontano le storie, forse perché siamo più empatiche. Ma serve empatia anche per un quiz e quindi sì, ci proverò, dando il massimo”.

Caterina Balivo: “Lingo? Sfido i grandi game show degli uomini”

Un impegno importante: dal lunedì al venerdì, per 100 puntate. Non la spaventa, dopo due anni passati soprattutto in famiglia?
“Non voglio rinunciare all’equilibrio familiare che ho costruito in questi due anni, al portare a scuola Guidalberto e Cora, di 10 e 5 anni, per dirne una. Ma Lingo è un game show, e sono convinta che mi permetterà di mantenere i miei spazi privati”.

[…] Ci tolga una curiosità: lei come se la cavava con l’italiano, quando era a scuola?
“Bene, ho fatto il liceo classico, mi piaceva scrivere e soprattutto leggere. Ho letto tantissimo in adolescenza, poi ho smesso tra i 18 e i 26 e ho ripreso dopo dai classici. Ora mi sto avvicinando ai grandi scrittori americani, mi sto appassionando a Furore”.

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