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Littizzetto contro Gasparri: “La 194 non si tocca, non so cosa sente una donna, ma una cosa è certa…”

Littizzetto contro Gasparri: “La 194 non si tocca, non so cosa sente una donna, ma una cosa è certa…”. Il governo non era ancora formato ma il parlamentare di Forza Italia Maurizio Gasparri aveva già depositato un ddl per chiedere il riconoscimento giuridico del feto. Una proposta di legge che, se dovesse passare, complicherebbe l’applicabilità della legge sull’aborto dal momento che per qualsiasi interruzione di gravidanza sia la donna sia il medico potrebbero accusati di omicidio.

Nella puntata di ‘Che Tempo che fa’ andata in onda ieri sera, domenica 23 ottobre, Luciana Littizzetto ha letto una lettera da lei stessa scritta e indirizzata a Maurizio Gasparri. A poche ore dal giuramento di Giorgia Meloni, l’ospite fissa di Fabio Fazio, si è rivolta direttamente all’ex ministro con una richiesta particolare: non toccare la legge 194, perché “non è tua, non è mia, non è di destra né di sinistra, la 194 è di tutte le donne”.

“Come posso sapere io come si sente una donna alla quale il medico ha detto che il bambino che sta crescendo dentro di lei dovrà vivere una vita intera di sofferenza? Come posso sapere io come si sente una ragazzetta di 15 anni che cercava amore e si è ritrovata mamma per errore?”, si chiede Littizzetto nella lettera aperta a Gasparri.

Littizzetto contro Gasparri: “La 194 non si tocca”

E ancora: “Come posso sapere io come si sente una donna sola, senza soldi, magari con altri figli che già non riesce a sfamare. E come posso sapere io come si sentono un sacco di altre donne che scelgono di non essere mamme per chissà quali motivi. Non lo so. Ma una cosa la so. So che basta un attimo Gaspy per tornare indietro di anni e ricominciare con i ferri da calza. Quindi lo dirò forte e chiaro: la 194 non si deve toccare”.

La lettera si conclude con un importante Post Scriptum: “Perché non proponi di fare una sana educazione sessuale e sentimentale a scuola? Fatta bene, diretta, senza pruderie. In questo modo calerebbero non solo gli aborti, ma anche le malattie sessualmente trasmessibili, che colpiscono soprattutto i più giovani e sono davvero un problema”.

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