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OXO, il primo videogame della storia

OXO, il primo videogame della storia

La storia dei videogame prende avvio intorno alla metà del secolo scorso, in modo particolare nel 1947. Il progetto porta la firma di Thomas T. Goldsmith Jr. e Estle Ray Ramm: la registrazione nell’ufficio brevetti risale a quell’anno ma è necessario attendere il 1948 per vederlo realizzato. Il “cathode-ray tube amusement device” era un videogioco il cui funzionamento si basava un sistema costituito da 8 valvole termoelettroniche: il gioco vero e proprio consisteva nel colpire un bersaglio lanciando un missile. È bene ricordare che a quel tempo i sistemi a disposizione non permettevano, come è possibile invece possibile oggi, la distinzione fondamentale tra hardware e software (vale a dire, in poche parole, tra la parte fisica del computer, che rimanda a dispositivi elettrici e meccanici, e la parte logica, comprendente programmi e dati). Si tratta di una precisazione importante perché per realizzare il bersaglio da centrare venne utilizzata una pellicola trasparente su cui vennero tratteggiati i bersagli.

Il funzionamento era estremamente semplice: il supposto giocatore aveva a disposizione due manopole in grado di controllare la rotazione e la velocità ed un unico pulsante in grado di lanciare il missile in questione. Si parla di supposto giocatore e non fruitori veri e propri dal momento che gli enormi costi di realizzazione impedirono al prototipo di proseguire la strada verso una commercializzazione vera e propria.

Per il primo videogioco vero e proprio è necessario attendere ancora una manciata di anni, fino al 1952. All’Università di Cambridge venne sviluppato OXO da A.S. Douglas, che riprendeva il celebre gioco del tris. Viene considerato universalmente come il primo videogioco poiché tutto avviene all’interno dello schermo, unico strumento utilizzato dall’utente che lo utilizza, senza pellicole trasparenti o altri dispositivi. Ancora oggi è possibile utilizzare questo gioco attraverso un emulatore online.

Qualche anno più tardi, il 1958, viene creato il primo videogioco a tema sportivo: Tennis for Two. Il videogioco permetteva a due giocatori di utilizzare contemporaneamente il dispositivo, simulando un match di tennis a tutti gli effetti. La grafica era rudimentale: la visualizzazione avveniva tramite un oscilloscopio che permetteva di visionare un campo da tennis inquadrato lateralmente. L’obiettivo del gioco, proprio come nel tennis vero e proprio, era quello di lanciare la pallina scavalcando la rete al centro del campo. La traiettoria del lancio dipendeva da un algoritmo interno al dispositivo che andava a tenere in considerazione la forza di gravità sul campo. Il gioco era utilizzato come un divertente modo di intrattenere il pubblico al Brookhaven National Laboratory a New York e lì vi rimase per due anni circa ma non fu mai commercializzato. Serve attendere però ancora qualche decina di anni per trovare uno dei primi titoli che ha segnato la storia dei videogiochi: è il caso di Tetris, la cui storia verrà raccontata da un film in uscita nei primi mesi del 2023.

Ad oggi la differenza tra hardware e software è ben presente e nonostante siano trascorsi solo poco più di 70 anni, i passi compiuti sono stati enormi grazie ad uno sviluppo tecnologico impensabile a quell’epoca. Ad oggi è possibile giocare in modalità offline o online grazie a software che rendono sempre più immersiva l’esperienza videoludica. Le sale da gioco online, con tavoli live e le varie slot machine( si pensi alle slot realizzate da Pragmatic e dagli altri noti fornitori) trasportano nel mondo digitale la classica sala da gioco tradizionale. Il tavolo verde in versione web.

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