Come invogliare i bimbi a mangiare frutta e verdura: da uno studio il trucco semplicissimo. Arriva la scienza a supporto dei genitori che si chiedono come invogliare i bimbi a mangiare frutta e verdura. Uno studio coordinato dal Max Planck Institute for Human Development di Berlino, ha innanzitutto fissato un paletto: la fretta non è amica della sana alimentazione. Quindi, un pasto più lungo e rilassato favorisce il consumo di tutte le pietanze a tavola, soprattutto per i bambini.
Stando ai risultati, pubblicati su Jama Network Open, i pasti più lunghi di una decina di minuti, e rilassati, incentivano i bambini a mangiare più frutta e verdura, senza avere ricadute sul consumo di altri alimenti. “Un basso consumo di frutta e verdura aumenta il rischio di malattie croniche non trasmissibili. Eppure i bambini di tutto il mondo mangiano molta meno frutta e verdura rispetto alla quantità raccomandata”, scrivono i ricercatori.
Come invogliare i bimbi a mangiare frutta e verdura: lo studio
Nello studio, che ha coinvolto 50 coppie genitore-bambino, i ricercatori hanno verificato l’impatto della durata dei pasti sull’alimentazione. Tutte le coppie sono state osservate nel contesto di due pasti identici in tutto, tranne che nella durata. Nel primo pasto, gli inservienti hanno annunciato che avrebbero sparecchiato dopo un tempo pari alla durata tipica dei loro pasti a casa (in media, circa 20 minuti). Nella seconda, il tempo è stato aumentato del 50% (circa 10 minuti aggiuntivi).
Quando i bimbi hanno avuto più trmpo a disposizione, hanno mangiato più frutta, senza aumentare il consumo degli altri alimenti. Inoltre, i piccoli commensali magavano più lentamente e riportavano un maggiore senso di sazietà a fine pasto. Secondo il team che ha lavorato alla ricerca, si tratta di risultati importanti, poiché l’aumento nei consumi di frutta “corrispondeva a circa 1 porzione o 100 grammi in più. Questo risultato ha un’importanza pratica per la salute pubblica perché 1 porzione giornaliera aggiuntiva riduce il rischio di malattie cardiometaboliche dal 6% al 7%”, scrivono. Inoltre, “i pasti familiari più lunghi sono stati associati a una velocità di alimentazione più lenta, a un aumento della sazietà e a minor rischio di obesità nei bambini”, concludono i ricercatori.
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