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Rettore: “Tumore? Una conseguenza mi dà fastidio. Sul mio nome d’arte c’è un errore. E sui figli…”

Rettore: “Tumore? Una conseguenza mi dà fastidio. Sul mio nome d’arte c’è un errore. E sui figli…”. Donatella Rettore sul tumore e non solo, la cantante veneta, 67 anni, ripercorre le tappe della sua vita privata e professionale in una intervista a ‘Il Giornale’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Sono cinquant’anni dall’esordio, cara Donatella Rettore, nel 1973 si è presentata facendo da supporto al tour di Lucio Dalla.
«Da allora sono Rettore, soltanto Rettore, è un nome d’arte. In Italia però è dura da accettarlo, pensa che su Spotify c’è più gente che cerca Donatella Rettore di quella che cerca Rettore e basta».

Bene allora chi è Rettore?
«Io non sono Pinocchio, sono Lucignolo, una che non si redime mai» […] «Una eterna adolescente».

[…] ha una carriera lunghissima.
«Ho una predisposizione alle fregature. Anche l’altro giorno, dopo aver fatto l’analisi del sangue, mi hanno fermato per chiedere una donazione di 20 euro. Poi mi hanno riconosciuto e ne hanno chiesti altri cinquanta. Ho risposto: Va bene mezza fregatura, ma una intera no».

[…] Oggi la gavetta fa paura a molti.
«A dir la verità, io non mi ricordo la gavetta come un supplizio. Di certo è dura. Se penso a tutte le volte che mi chiudevo nelle cabine telefoniche per piangere da sola».

E perch?
«Mi dicevano che ero grassa. Forse per questo ho avuto successo prima all’estero e soltanto dopo in Italia».

[…] Chirurgia estetica?
«Nel 1992 ho fatto un filler alle labbra, ma non lo rifarei più. La chirurgia estetica è una omologazione. Viva la differenza».

[…] Mai fatto interventi?
«Io ho avuto un tumore al seno e mi dispiace di essermi ritrovata con mezza tetta, mi dà proprio fastidio. Così sono andata dal senologo e gli ho chiesto se fosse il caso di fare una plastica».

E lui?
«Mi ha risposto: Ma sei scema? Non svegliamo il can che dorme, rimani così e fattene una ragione. Gli credo».

Rettore: “Tumore? Una conseguenza mi dà fastidio”

Una delle meraviglie di Donatella Rettore è che dal 1974 divide la vita e la musica con Claudio Rego, conosciuto in un locale di Taranto.
«Non abbiamo avuto figli. A vent’anni pigliavo la pillola, poi a 28 ho smesso e siamo andati dritti senza protezione fino ai 40, ma non è successo niente. Oggi potrei avere un figlio con l’inseminazione artificiale».

A 67 anni.
«Io sono integra, non ho neanche le smagliature e in un momento di follia…».

Nel senso che potrebbe diventare madre?
«Però la ginecologa mi ha messo in guardia perché sono talassemica e ho avuto un tumore al seno, quindi le difese immunitarie sono basse. Anche Claudio mi ha detto di tutto…».

Cosa sarebbe un figlio per lei?
«Un figlio in sé non può essere solo la realizzazione di una donna. I figli non si fanno per egoismo. Ma diventare madri significa mettersi a totale disposizione del figlio per sempre».

[…] A proposito di liti, è famosa quella tra lei e Loredana Bertè.
«Giravano voci strane, ma noi non abbiamo mai litigato. Una volta ci siamo anche parlate, eravamo sedute per terra: Cos’è sta storia che tiri fuori? Perché mi accusi di cose non vere?. Abbiamo parlato ma non ci siamo trovate d’accordo. Vuoi farmi causa? Allora fammi causa».

Com’è finita?
«Con un non luogo a procedere. L’avvocato mi ha proposto di fare una controquerela ma io ho evitato, non sono quel tipo di persona. In ogni caso, sono quarant’anni che non ci parliamo più. In giro lei non mi saluta, abbassa gli occhi. Ma io la saluto».

[…] Quando torna con una canzone nuova?
«Tra poco, il 7 luglio. Un brano bellissimo».

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