Roberto Bolle e Nicoletta Manni: “Danza in Italia Cenerentola delle arti. Un peccato soprattutto per un motivo”. Roberto Bolle e Nicoletta Manni sulla danza in Italia, e non solo, l’étoile e la prima ballerina del Teatro alla Scala parlano in una intervista doppia rilasciata ai microfoni di ‘Io Donna’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
La danza […] in Italia pare la Cenerentola delle arti.
Bolle. “Esatto! Negli ultimi anni molte compagnie hanno chiuso, restano appena quattro corpi di ballo stabili (quelli della Scala, dell’Opera di Roma, del San Carlo di Napoli e del Massimo di Palermo, ndr). La danza riceve meno fondi dal Fus (il Fondo unico per lo spettacolo che eroga i contributi statali, ndr) e quindi le Fondazioni lirico-sinfoniche le riservano lo spazio minore all’interno del calendario: tappa un po’ i buchi di quel che resta da concerti e opere… E non se lo merita assolutamente: sono tantissimi i giovani che la amano e la praticano, persino i paesini hanno una scuola. I cui allievi – ennesima assurdità – non hanno una categoria d’appartenenza, sono assimilati agli sportivi e devono essere iscritti al Coni”.
Paradossale perché il balletto nasce da noi, nelle corti rinascimentali, per quanto la data convenzionale sia il 1581, quando in Francia fu creato il Ballet Comique de la Reine…
Bolle. “Che sia nato in Francia o in Italia, cambia poco: il problema è che in Francia la tradizione è rimasta fortissima, in Italia si è persa parecchio con l’avvento del melodramma”.
Manni. “Ed è doppiamente un peccato: il ballo non si limita a formare un fisico armonioso, forgia il carattere. Stimola la forza di volontà, insegna il rigore”.
Bolle. “È portatrice di tanti valori, compreso il rispetto per gli altri. Mi hanno colpito al Ballo in Bianco di OnDance 2022 – in piazza Duomo – l’ordine, la disciplina, il silenzio. E c’erano ben 1607 allievi arrivati da ogni parte del Paese per la lezione alla sbarra! L’educazione che ti dà è incredibile. E preziosissima, al giorno d’oggi, così come la costanza, lo sforzo quotidiano, l’attenzione al dettaglio”.
Manni. “Nella dedizione e nella determinazione verso un obiettivo Roberto è stato per me un’ispirazione, un esempio. E dire che sono della Vergine, quindi già per carattere esigente, perfezionista…”.
Bolle. “Nicoletta è una grandissima lavoratrice, non si risparmia, supera qualsiasi fatica, qualsiasi eventuale doloretto”.
Roberto Bolle e Nicoletta Manni: “Danza in Italia Cenerentola delle arti”
Ok, cosa vi accomuna è chiaro. In cosa non vi somigliate?
Manni. “Io, che vengo dal Sud, sono assai più espansiva”.
Bolle. “Vero. È accogliente, solare. Mi riempie di cibo…”.
Mhmmmm, rischioso.
Bolle. “Parecchio! (ride) Adoro in particolare il pane che fa, è speciale. Le chiedo persino di portarmelo in teatro… A volte però cucino io: il risotto alla zucca è il mio must. È meraviglioso vedere come anche Nicoletta sia legata alla famiglia e torni dai suoi appena può. Entrambi siamo stati fuori da piccoli per lunghi periodi e sappiamo quanto sia importante mantenere le radici. Ti offrono solidità. Assieme agli amici di vecchia data, sono la garanzia di restare con i piedi bene per terra!”.
Adesso, Nicoletta, vi lega qualcosa di più: Roberto è stato il suo testimone alle nozze con Timofej “Tima” Andrijashenko.
Manni. “Aveva suggerito lui a Tima di chiedere di sposarmi durante il Gala all’Arena di Verona, nel 2022. Ce n’era voluto per convincerlo, ma alla fine è stato perfetto così: il palco per noi è la casa, è il luogo in cui proviamo emozioni fortisssime e passiamo la maggior parte del tempo. Hanno “complottato” mesi senza che io mi accorgessi di nulla!”.
Pure Tima è ballerino, primo ballerino alla Scala… A proposito: si può affermare che ci sia stata una rivoluzione della danza al maschile?
Bolle. “Sì, il nostro ruolo si è trasformato tantissimo negli ultimi decenni. Prima eravamo porteur, avevamo una funzione di “sostegno” della ballerina, protagonista assoluta. Rudolf Nureyev nelle sue coreografie ha inserito assoli, passi impegnativi rendendoci coprotagonisti a ogni effetto, fulcro della scena. Ora ce la giochiamo davvero appieno con le partner!”.
Manni. “Nei balletti del repertorio classico (La Sylphide, Giselle, Il lago dei cigni) – è chiaro – c’è una maggioranza di donne: ci sono addirittura gli “atti bianchi”, che prevedono un corpo di ballo interamente femminile, in tutù. Nelle coreografie contemporanee i numeri si equivalgono, e ci possono essere parti soltanto per gli uomini”.
Roberto Bolle e Nicoletta Manni: “Quando sono entrato in accademia eravamo in due”
Un raro caso di “gender equality” al rovescio…Questo si è tradotto in un aumento dei bambini iscritti alle alle scuole di ballo?
Bolle. “Certamente! Quando sono entrato all’Accademia eravamo in due (le bambine erano 12!), l’anno successivo non c’era nessuno e hanno unificato due-tre corsi per mettere assieme almeno cinque o sei allievi. Adesso c’è parità. Non si è evoluto solo il mondo del ballo, ma pure il modo dei giovani di avvicinarsi al ballo”.
C’entrano i social?
Bolle. “Secondo me c’entra di più la televisione: i talent show hanno svolto una funzione positiva nello “sdoganare” la danza maschile, nel mostrare che non c’è differenza tra essere ballerino o ballerina o cantante… I social sono arrivati quando il grosso era stato fatto”.
Manni. “Se usati bene, sono uno strumento meraviglioso! Prima incontrare un’artista che ammiri o che ti ispira era impossibile (a meno che tu aspettassi all’esterno del teatro), ora basta mandare un messaggio su Instagram per avere risposta. E mostrare il dietro le quinte della nostra professione è altrettanto positivo. Ti rende meno icona, più umano”.
Vi vedremo presto alla Scala: Nicoletta con Tima in Il lago dei cigni dal 15 settembre, e lei, Roberto, in Onegin dal 5 novembre. Ma come immagina il suo futuro a lungo termine?
Bolle. “Non ci penso, e non perché non ci voglia pensare: nella vita tutto mi è capitato senza che lo programmassi. Vivo il momento per quello che è e quello che arriverà, arriverà… Eventi che lì per lì potevano sembrare negativi si sono rivelati una fortuna”.
Seguici anche su Facebook. Clicca qui
Aggiungi Commento