Federica Sabatini: “Nadia in Suburra e Giulia in Don Matteo hanno un aspetto in comune”. Federica Sabatini da Nadia in Suburra a Giulia in Don Matteo, l’attrice romana, 32 anni, parla del ruolo attuale e di quello che l’ha resa celebre, in una intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Federica Sabatini ha lavorato in tante serie tv, ma a regalarle la popolarità sono stati prima il personaggio di Nadia in “Suburra – La serie” e “Suburræterna” e, ora, quello di Giulia, la sorella di don Massimo in “Don Matteo 14”.
«Hanno radici comuni, entrambe hanno vissuto l’abbandono. Poi, però, hanno scelto strade diverse. Quella di Giulia è sicuramente migliore, ma non giudico mai i miei personaggi».
Federica, ci parli di Giulia.
«È buona, divertente, caotica, coraggiosa e testarda, a volte anche un po’ troppo. Ha sofferto molto la solitudine e le sue scelte sbagliate dipendono proprio da questo».
Ne parla come se ci si ritrovasse un po’…
«Anche io sono testarda e, come lei, porto avanti le mie battaglie finché non imparo la lezione. Però sono decisamente più timida e introversa».
Federica Sabatini: “Nadia e Giulia hanno un aspetto in comune”
A proposito di scelte sbagliate: Giulia si è trovata un fidanzato truffatore e sposato con un’altra.
«A me, per fortuna, non è mai capitato (ride). Sono, diciamo così, più “dritta”. Ha presente quando, per raddrizzare un alberello, gli si mette vicino un paletto? Ecco, quando ho preso una strada un po’ storta mi sono subito raddrizzata e me la sono data a gambe. Nel mio caso il paletto è il mio carattere».
Giulia ha un rapporto complicato anche con il fratello, don Massimo, interpretato da Raoul Bova.
«Io ho due sorelle. Sono la più piccola di casa e loro sono il mio punto di riferimento. Molto di quello che sono lo devo a loro. Mi ritengo davvero fortunata».
In che senso?
«Quando ho deciso che avrei voluto fare questo mestiere avevo 8 anni e stavamo guardando un film insieme. Loro, per i miei 14 anni, hanno deciso così di regalarmi l’ingresso in un’agenzia di artisti che si occupava di attori minorenni. Naturalmente hanno chiesto il permesso ai miei genitori che hanno capito il mio desiderio e lo hanno accettato. Da allora ho cominciato a fare i provini, le prime pubblicità, i primi ruoli…».
A complicare la vita di Giulia c’è anche il senso di colpa per la morte del padre.
«Il senso di colpa è una cosa terribile, per questo cerco di stare sempre attenta a non ferire nessuno. Io non mi perdono facilmente quando sbaglio».
Il perdono è uno dei temi fondamentali in “Don Matteo”.
«Ed è qualcosa che a me piace molto, ma sono molto più brava a perdonare gli altri che me stessa. Sono una perfezionista. Anche se, con il tempo e lavorandoci sopra, mi sono ammorbidita».
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