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Avvelena un bambino e lo filma per ottenere donazioni sui social: influencer scoperta e arrestata

Avvelena un bambino e lo filma per ottenere donazioni sui social: influencer scoperta e arrestata. Una nota influencer australiana avvelena un bambino e poi lo riprende in un video per ottenere donazioni sui social media. La donna è stata arrestata e accusata di tentato omicidio di un bambino di un anno, oltre ad averlo ripreso in condizioni di “grande angoscia” con l’intento di raccogliere fondi e aumentare i propri follower sui social.

La Morningside Child Protection and Investigation Unit (CPIU) ha dichiarato che la donna, il cui nome non è stato divulgato, deve affrontare cinque accuse per somministrazione di veleno con l’intento di causare danni, tre per preparazione a commettere crimini con oggetti pericolosi, una per tortura, sfruttamento di materiale minorile e una per frode. Lo scorso giovedì, gli investigatori del CPIU si sono recati a un indirizzo a Underwood, nel Queensland, per procedere all’arresto.

Secondo quanto riportato, l’indagata, che aveva raccolto quasi 60.000 euro sulla piattaforma GoFundMe, avrebbe adottato misure meticolose per nascondere il presunto avvelenamento. La vicenda è emersa quando i medici hanno identificato le conseguenze subite dal bambino, che è stato ricoverato in ospedale.

Somministrati farmaci

Stando alle informazioni diffuse da ‘Sky News’, la donna avrebbe somministrato al bambino diversi farmaci non autorizzati tra agosto e ottobre dell’anno scorso. Pare abbia fatto di tutto per procurarsi medicinali non approvati, utilizzando anche vecchie prescrizioni destinate a terzi e presenti in casa sua.

Le autorità hanno inoltre dichiarato che la donna ha pubblicato numerosi video nei quali il bambino appariva in evidente “angoscia e dolore” per suscitare compassione e attirare donazioni di denaro e nuovi follower sui suoi profili social.

Agli agenti, l’indagata ha riferito che il bambino era una sua “conoscenza”, senza però confermare se fosse effettivamente suo figlio. L’ispettore investigativo Paul Dalton ha definito questi crimini abominevoli, sottolineando l’impegno del CPIU nel proteggere i bambini e nel garantire che i responsabili vengano chiamati a rispondere delle loro azioni.

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