Giorgia: “Alex Baroni? Non credo di esserne uscita. Sanremo? Non merito quello che sta accadendo”. Giorgia su Alex Baroni, le voci che circolano su una sua possibile vittoria a Sanremo, e non solo, la cantautrice romana, 53 anni, ne parla in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Tutti parlano di Giorgia: la sua bravura, la sua voce straordinaria, la sua possibile vittoria al Festival. Ma lei respinge questa pressione con decisione. «Non è giusto, è una pressione che non merito. Sono trent’anni che mi faccio il mazzo… adesso possiamo anche dire “vediamo come è vestita”, no?».
L’aspettativa generale è che offra una grande prova vocale, ma lei ribalta la questione. «Non mi stimola, non mi dà la carica. Mi piace invece sentire la responsabilità dell’affetto del pubblico: è un legame che non ha prezzo. Però questa cosa del fare l’esame bene non mi piace: la musica deve essere emozione. Anche una nota imprecisa ti può emozionare».
Qualcuno le suggerisce di ricorrere all’autotune, il noto effetto usato dai trapper per intonare la voce, ma la risposta è ironica. «L’ho chiesto… dice che dopo una certa età non te lo danno…».
Giorgia: “Sanremo? Non merito quello che sta accadendo”
Molti la danno per vincente, ma lei scaramanticamente respinge l’idea. «Faccio le corna, tocco pugnali dorati tibetani… fondamentalmente vorrei non cascare dalle scale…».
Ricorda bene quando il legame con il pubblico non era ancora così forte, ma lei già calcava il palco dell’Ariston. «Il Sanremo Giovani 93 inventato da Baudo che ti qualificava per le Nuove proposte. Ne uscii benissimo con “Nasceremo”, ma al Festival arrivai settima con “E poi”. Vidi la tragedia sulle facce dei miei discografici e produttori… Sembrava tutto perduto».
Poi però arrivò una seconda opportunità. «Nel 1995 ci fu una specie di ripescaggio. Nessuno pensava a me… Arrivo con “Come saprei” scritta da Eros e vinco. Morandi, che era in gara, mi rimprovera ancora (e imita la voce ndr): “Sei arrivata dal nulla e sei scappata via”. E anche con Fiorello, c’era anche lui, ci ridiamo sopra».
Il momento della vittoria è ancora nitido nella sua mente. «Ce l’ho nitida: fu emozionante, ma non me la sono goduta. C’era inconsapevolezza, come quella di quando diventi genitore, ci metti un po’ a capire quello che è successo».
Giorgia: “Alex Baroni? Non credo di esserne uscita”
Solo qualche settimana dopo realizzò davvero l’accaduto. «Qualche settimana dopo, in via del Corso: esco, con lo stesso completino della vittoria, e scatta l’assedio della gente. Un’amica mi ha infilato su un taxi al volo. Ho capito che qualcosa era cambiato anche se poi ho sempre cercato di vivere il successo con fatalità: oggi c’è domani chissà. Questo viene dall’aver visto mio papà passare dal successo al niente».
Nel 1996 tornò sul podio con ‘Strano il mio destino’, in un’edizione segnata dalle polemiche per la vittoria di Ron. «Finimmo tutti a testimoniare in Procura, ma non uscì nulla. Che esagerazione! Si trattava di canzoni. E comunque Baudo era persona onesta e integra».
Ha vissuto momenti dolorosi, tra cui la scomparsa di Alex Baroni, suo compagno di vita. «Non credo di esserne mai uscita, ma il tempo passa e ti insegna a vivere. Ci sono voragini che non si chiudono mai. Quando la vita ti prende a calci o molli o tiri fuori risorse che non sai di avere. Ho avuto amici che mi hanno accompagnato nel tunnel e il mio nuovo compagno che mi ha rimesso in piedi».
Ora porta in gara «La cura per me» e riflette sul significato della parola “cura”. «È una cura che passa per le emozioni, la strada obbligata dell’affrontare se stessi, del vedere anche quello che non ci piace attraverso la relazione con un altro. Ho imparato che non ti devi far attraversare dalle esperienze senza capire come ti hanno cambiato. Devi approfondire le tracce che ti hanno lasciato. Devi andare all’origine. Poi credo anche nel guardare il cielo, in quel qualcosa di non razionale che non si spiega».
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