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La “Mano morta” della Russia, cos’è l’ultima risorsa distruttiva e apocalittica di Putin

La “Mano morta” della Russia, cos’è l’ultima risorsa distruttiva e apocalittica di Putin. Tre le armi a disposizione di Vladimir Putin, una in particolare può essere devastante in un modo che difficilmente la mente umana può riuscire a comprendere. Stiamo parlando della cosiddetta “Mano morta” della Russia, un sistema che in poco tempo potrebbe cancellare qualsiasi nemico del Paese

Si tratta di una misura che verrebbe attivata solo in caso di morte totale dei suoi leader, non solo del suo presidente. Per innescarlo, la linea di successione al potere e la leadership militare del Cremlino dovrebbero essere neutralizzate. Di fronte a questo scenario di anarchia totale, conseguenza di un attacco dei sottomarini americani, il comando nucleare dell’Armata Rossa scatenerebbe l’inferno.

Questo sistema fu progettato nel 1974 e divenne operativo nel 1985, con silos di lancio di missili a Vypolzovo e Kostroma, rispettivamente a 150 e 230 chilometri a nord-ovest di Mosca. Negli ultimi anni della sua esistenza, e perfino dopo la sua caduta, è stato costantemente aggiornato con le nuove armi balistiche della Russia, che ha ereditato la tecnologia sovietica.

La minaccia di un conflitto globale

L’espansione della NATO e le invasioni russe dei paesi vicini rendono più vicina che mai la possibilità di un inferno nucleare. Nel novembre 2018, Viktor Esin, ex capo del centro russo di gestione strategica dei missili e alto ufficiale militare, ha affermato che la mano morta della Russia, meglio noto come sistema Dead Hand, è pienamente funzionante e in grado di svolgere lo scopo per cui è stato creato.

A gennaio 2024, lo Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI) ha riferito che il mondo possedeva un totale di 12.121 testate nucleari, di cui circa 9.585 erano negli arsenali militari per un “potenziale utilizzo”. Il SIPRI ha anche specificato che la Russia ha schierato circa 36 testate in più nelle forze operative rispetto all’ultimo sondaggio del 2023.

In totale, si ritiene che il Cremlino possieda circa 5.580 testate nucleari, di cui 4.380 sono schierate o immagazzinate, e più di 500 piattaforme di lancio. Nonostante i trattati di non proliferazione, come sottolineato dal sito infobae, Mosca sta rafforzando ulteriormente la sua strategia di deterrenza nel contesto del conflitto latente con l’Ucraina e i suoi alleati occidentali nella NATO. Se dovesse verificarsi una guerra totale e lo scenario fosse sfavorevole, il Cremlino e Vladimir Putin contano sulla “Mano Morta” della Russia come ultima risorsa.

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