Gaza Trump, il video della “Riviera del Medio Oriente” nella mente del tycoon scatena la bufera. Ecco Gaza Trump, il video della “Riviera del Medio Oriente”, generato con intelligenza artificiale, rende realtà l’agghiacciante idea del nuovo presidente americano, anche se solo virtuale. Il filmato è stato pubblicato sui social dallo stesso Donald Trump. Le immagini mostrano una versione trasformata di Gaza, immaginata come una lussuosa destinazione turistica.
Il filmato, che ricorda scenari simili a Dubai o Sharm el-Sheikh, raffigura grattacieli scintillanti, hotel di lusso, spiagge bianche. Il video inizia con un’inquadratura di bambini tra le macerie di Gaza, mentre una colonna sonora in stile elettronico proclama slogan come «Donald Trump vi renderà liberi» e «niente più tunnel, niente più paura». I bambini attraversano poi un tunnel che conduce a una spiaggia paradisiaca, con palme e ombrelloni, circondata da moderni edifici e ampi viali.
Tra le scene più simboliche, un bambino tiene in mano un palloncino dorato raffigurante Trump e, al centro di una piazza luminosa, spicca una sua statua dorata. Il video mostra anche una sequenza in cui l’ex presidente balla con una danzatrice del ventre. Immancabile come ormai accade da diverso tempo, l’inno a Elon Musk, raffigurato mentre mangia hummus e sparge banconote sulla spiaggia, mentre Netanyahu e Trump si rilassano su sdraio a bordo piscina.
Le reazioni
Il brano di sottofondo enfatizza la visione di un futuro dorato, in puro contrasto con la realtà degli oltre due milioni di palestinesi che (soprav)vivono nella Striscia. Trump vuole deportare questi i palestinesi via dalla loro terra, lasciando Gaza libera per la trasformazione radicale. Tuttavia, l’idea è stata ampiamente respinta da paesi come Egitto, Giordania, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Qatar e dalla Lega Araba, oltre che dall’Autorità Nazionale Palestinese.
Più che un progetto urbanistico, il video appare come una strategia di marketing politico, tentando di promuovere una visione già criticata. La prospettiva di uno sfollamento forzato dei palestinesi solleva interrogativi sul piano umanitario e giuridico, poiché contraddice decenni di politica statunitense e norme di diritto internazionale. Il video ha generato un’ondata di reazioni negative sui social, prima che i commenti venissero disattivati, con molti utenti che hanno espresso delusione e contrarietà all’iniziativa.
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