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Teo Teocoli compie 80 anni: “Non me l’aspettavo. Non vado più in tv per un motivo. Aldo, Giovanni e Giacomo dovrebbero ringraziarmi”

Teo Teocoli compie 80 anni: “Non me l’aspettavo. Non vado più in tv per un motivo. Aldo, Giovanni e Giacomo dovrebbero ringraziarmi”. Teo Teocoli compie 80 anni, il conduttore e comico televisivo ripercorre le tappe più significative della sua carriera in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Teo Teocoli ha recentemente compiuto 80 anni, un traguardo che lui stesso non si sarebbe mai aspettato. Quando gli viene chiesto se pensasse di morire prima, ride e spiega: «È una questione di sentimento popolare, gli 80 sono da sempre considerati la linea massima della vecchiaia — a Milano diciamo l’ha minga ottant’ann —, per fortuna oggi quella linea è un po’ avanzata. In compenso la testa è cresciuta poco, è rimasta sempre quella di un ragazzino».

Il discorso si sposta sul suo rapporto con Adriano Celentano, e Teocoli rivela che non si sentono ormai da cinque anni. «Una volta a Milano se uno non ti chiamava per un mese, gli telefonavi e gli dicevi: oh, ma sei morto? Era una battuta. Ma lui se l’è presa. So che tanto sta in casa, forse traffica ancora con Adrian…».

Teo Teocoli compie 80 anni: “Non me l’aspettavo”

Alla considerazione che Adrian è andato in onda sei anni fa, Teocoli risponde con una nota di amarezza: «Eh, ma quel programma l’ha distrutto, gli ha fatto male». Nonostante tutto, non nasconde il fatto che Celentano gli manchi molto: «Molto, moltissimo, lo frequento da quando avevo 14 anni. È stato il più grande di tutti, oggi spero che sia felice».

Si passa poi a parlare della sua carriera, costellata di successi. «A un certo punto mi offrivano soldi a palate, ma non ho mai pensato di arricchirmi con il mio lavoro: il mio obiettivo è sempre stato far divertire il pubblico. E divertirmi un po’ anche io». Quando si cita Mai dire gol, programma che ha segnato un’epoca, Teocoli ricorda con affetto quel periodo: «Bei ricordi. Al Palazzo dei Cigni nel laghetto c’erano pantegane grosse come conigli… Aldo Giovanni e Giacomo li ho portati io dalla Gialappa, sono diventati miliardari grazie a me».

Nonostante l’età, continua a fare serate, anche se con modalità diverse rispetto al passato: «Faccio tante serate “di saluto”, quelle dove vai e chiedi: come state? vi divertite? Te ne vai e ti danno mille euro. Uguale a 50 anni fa». Gli anni che passano si fanno comunque sentire, e lui stesso racconta un episodio che lo ha colpito: «Mi è successa una cosa terribile, ho incontrato un amico e gli ho detto: cosa fa il Milan domani? Aveva giocato il giorno prima… Non mi era mai successo».

Teo Teocoli: “Non vado più in tv per un motivo. Aldo, Giovanni e Giacomo dovrebbero ringraziarmi”

Si tocca poi il tema delle donne, un aspetto della sua vita su cui in passato ha fatto dichiarazioni forti, come quella in cui ha detto: “Le donne sono state una malattia, numeri esagerati”. Su questo punto, però, precisa: «Ma no, sono stato fortunato, però mi dedicavo completamente alle ragazze, ogni posto in cui andavo mi informavo subito se ce n’era qualcuna carina. Scherzavamo con Guido Nicheli, il Dogui, un mio grandissimo amico. Lui diceva sempre: se vuoi cuccare la maiala devi stare in pole position. Veda lei il livello dei nostri argomenti».

A proposito di occasioni sfumate, Teocoli racconta un episodio che lo ha segnato: «Il film Il padrone e l’operaio — ovviamente io facevo l’operaio — guadagnò un sacco di soldi, tanto che mi convocò Carlo Ponti, il produttore. Pensai: minchia è fatta. Firmai un contratto e lui tre giorni dopo partì per l’America e non l’ho più visto». La televisione gli manca, anche se ritiene che oggi sia un ambiente complicato: «Sì, mi manca, ma è difficile, oggi va per gruppi, il Tavolo di Fazio si è talmente allungato che tirano giù il muro e finiscono a Lambrate».

In passato era stato ospite da Fazio, ma il rapporto si è incrinato: «Sì, mi ha chiamato ma poi abbiamo litigato. Mi han lasciato in uno sgabuzzino ad aspettare per tre ore senza farmi intervenire, quando sono uscito ho strillato un po’ a tutti». Infine, si parla del suo carattere, spesso considerato spigoloso. Su questo punto, Teocoli non si tira indietro e ammette: «Lo dicono tutti. Penso di essere il re del dettaglio e quindi invece di ragionare strillo subito».

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