Dormire fino a tardi la domenica riduce del 50% il rischio di una malattia: la scoperta. Gli scienziati sostengono che dormire fino a tardi la domenica mattina faccia bene alla salute e possa persino renderci più felici. Secondo uno studio, le persone che trascorrono fino a due ore in più a letto durante il fine settimana possono ridurre del 50% il rischio di depressione.
Il riposo extra ha effetti benefici soprattutto per gli uomini e per le persone di età compresa tra i 40 e i 60 anni, che durante la settimana potrebbero non dormire a sufficienza nel tentativo di conciliare lavoro e vita familiare. Questa condizione è stata collegata a cattivo umore, scarsa concentrazione, aumento di peso, indebolimento del sistema immunitario e persino a una riduzione dell’aspettativa di vita.
I sondaggi suggeriscono che solo circa la metà degli adulti trascorra più tempo a letto nei weekend. Tuttavia, i ricercatori ritengono che due ore in più possano essere sufficienti per offrire “un certo effetto protettivo” contro la depressione, alleviando anche lo stress e regolando gli ormoni del corpo.
Toccasana anche contro ictus e malattie cardiache
Alcuni studi hanno dimostrato che dormire meglio può ridurre del 20% il rischio di ictus e malattie cardiache. L’ultimo studio, condotto dai ricercatori dell’Università di Chengdu in Cina e pubblicato sul Journal of Affective Disorders, ha analizzato 327.000 uomini e donne. È emerso che un’ora in più a letto la domenica era associata a un rischio di depressione inferiore del 30%, percentuale che saliva al 62% per chi dormiva tra una e due ore in più.
Tuttavia, non è stato riscontrato alcun beneficio nello stare a letto oltre le due ore aggiuntive. Una possibile spiegazione è che dormire fino a tardi aumenti la quantità di sonno REM, rapid eye movement, fase in cui il corpo esegue riparazioni cellulari. Poiché l’effetto è risultato più marcato negli uomini, gli esperti ipotizzano che possa essere legato a un aumento del testosterone, che potrebbe avere un effetto protettivo contro la depressione.
Seguici anche su Facebook. Clicca qui
Aggiungi Commento