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Cronaca

Inghiotte un cellulare in carcere: detenuto 38enne muore durante l’intervento di estrazione

Inghiotte un cellulare in carcere: detenuto 38enne muore durante l’intervento di estrazione. Un detenuto di 38 anni inghiotte un cellulare in carcere e muore mentre i medici cercano di toglierlo. È successo lo scorso lunedì, 3 marzo, a Campos Gerais, nello Stato brasiliano del Minas Gerais. Il 38enne è deceduto durante l’intervento chirurgico per rimuovere un telefono cellulare dal suo intestino.

Secondo quanto riportato dai media brasiliani, che citano fonti della polizia, l’uomo era stato soccorso due giorni prima mentre lamentava forti dolori addominali. Quando i poliziotti penitenziario gli hanno chiesto cosa avesse, il detenuto ha confessato di aver ingerito un telefono cellulare. Trasportato d’urgenza al pronto soccorso, è stato visitato dal medico di turno, che ha confermato la presenza del dispositivo all’interno del suo intestino.

Il giorno successivo il detenuto è stato sottoposto a un intervento per la rimozione del telefono ed è rimasto ricoverato sotto osservazione. Tuttavia, lunedì, dopo una nuova valutazione medica, è stato necessario un ulteriore intervento chirurgico. Purtroppo, il paziente non è sopravvissuto ed è deceduto. Il suo corpo è stato sepolto nel pomeriggio presso il cimitero municipale di Campos Gerais.

Il problema diffuso

L’episodio riporta l’attenzione sul problema dell’introduzione di telefoni cellulari nelle carceri, un fenomeno diffuso che rappresenta una sfida per il sistema penitenziario. I detenuti spesso cercano di nascondere questi dispositivi nei modi più estremi per eludere i controlli, rischiando gravi conseguenze per la loro salute. I telefoni cellulari in carcere vengono utilizzati per comunicare con l’esterno, spesso per organizzare attività criminali, minacciare testimoni o coordinare azioni illegali.

Le autorità penitenziarie affrontano difficoltà nel contrastare il traffico di dispositivi all’interno delle strutture, poiché i metodi di introduzione sono sempre più sofisticati. Si va dal lancio di telefoni oltre i muri di cinta fino alla complicità di personale corrotto. Per limitare questo fenomeno, molte carceri hanno introdotto scanner corporei avanzati e dispositivi di rilevamento di segnali, ma il problema persiste.

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