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Salute

Menopausa, le donne che soffrono di sintomi più gravi hanno un rischio maggiore di sviluppare demenza

Menopausa, le donne che soffrono di sintomi più gravi hanno un rischio maggiore di sviluppare demenza. In menopausa le donne che soffrono di sintomi più gravi hanno una maggiore probabilità di sviluppare in futuro problemi di memoria e lievi disturbi comportamentali. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Plos One.

È già noto che le donne hanno un rischio triplo rispetto agli uomini di sviluppare l’Alzheimer, ma i ricercatori hanno cercato di comprendere meglio i fattori che contribuiscono a questa vulnerabilità. L’indagine ha coinvolto 896 donne in postmenopausa, sottoposte a valutazioni demografiche, cognitive e comportamentali.

Alle partecipanti è stato chiesto di segnalare sintomi della menopausa, come cicli irregolari, vampate di calore, sudorazioni notturne, problemi di sonno, disturbi dell’umore e difficoltà di concentrazione o memoria. La loro funzione cognitiva è stata misurata attraverso una scala che valuta aspetti come memoria, linguaggio, capacità visuo-spaziali e funzione esecutiva, mentre i sintomi neuropsichiatrici sono stati analizzati tramite una checklist sui cambiamenti emotivi e comportamentali.

I dati

L’analisi dei dati ha mostrato che le donne con un numero maggiore di sintomi della menopausa tendevano a ottenere punteggi più bassi nei test cognitivi e a presentare segni di problemi neuropsichiatrici con l’avanzare dell’età. I ricercatori hanno ipotizzato che la drastica riduzione dell’ormone estrogeno durante la menopausa possa spiegare questo legame.

Inoltre, hanno riscontrato che la terapia ormonale sostitutiva (TOS), comunemente usata per gestire i sintomi della menopausa, è associata a una riduzione dei sintomi neuropsichiatrici in età avanzata, anche se non sembra influenzare la funzione cognitiva.

Il team di ricerca, composto da studiosi dell’Università di Calgary e dell’Università di Exeter, ha sottolineato l’importanza di condurre ulteriori studi per approfondire questo collegamento. In particolare, vogliono verificare se la gravità dei sintomi della menopausa possa costituire un campanello d’allarme precoce per la demenza e se la terapia ormonale possa ridurre tale rischio.

L’Alzheimer anticipa i cambiamenti cognitivi

La professoressa Anne Corbett, dell’Università di Exeter, ha dichiarato che i cambiamenti cognitivi fanno parte del normale processo di invecchiamento, ma la malattia di Alzheimer inizia molto prima della diagnosi. Identificare i fattori precoci che ne influenzano la progressione è essenziale per migliorare il trattamento e il supporto. Tuttavia, la demenza è influenzata da molteplici fattori, e sono necessarie ulteriori ricerche per stabilire il reale impatto della menopausa sul rischio di svilupparla.

Il dottor Zahinoor Ismail ha sottolineato l’importanza di una valutazione precoce del rischio di demenza, che permetta di adottare misure preventive. Oltre alla gestione dello stato ormonale, gli interventi includono il controllo dei fattori di rischio vascolare, la riduzione dell’infiammazione legata alla dieta e alle tossine ambientali, il miglioramento della salute intestinale e il mantenimento di interazioni sociali.

Infine, la professoressa Aimee Spector, come riporta il Daily Mail, ha avvertito che potrebbero esserci molte ragioni per cui le donne con sintomi menopausali più intensi mostrano cambiamenti cognitivi, come la depressione o problemi di salute fisica. Ha precisato che lo studio non dimostra un legame diretto tra menopausa e rischio di demenza, poiché le difficoltà cognitive soggettive non implicano necessariamente l’insorgenza della malattia.

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