Peppino di Capri: “Champagne? Stavo per commettere un errore. Ho amato due donne insieme”. Peppino di Capri su Champagne il cantautore napoletano, 85 anni, in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’ parla del brano che l’ha reso celebre e che dà il titolo anche per il film sulla sua vita, in onda su Rai Uno il 24 marzo. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Peppino di Capri racconta la storia della sua celebre canzone Champagne, rivelando che inizialmente non la voleva nemmeno interpretare. «Pensavo di darla a Modugno o Aznavour». Se lo avesse fatto, probabilmente se ne sarebbe pentito per tutta la vita. Una mattina, infatti, riascoltò il suo provino e si rese conto del valore del brano: «Ma perché devo regalarla a loro? Me la canto io». A quel punto, però, si presentò un problema: convincere gli autori, che si trovavano già a Parigi per proporla all’agente di Aznavour. «“Dobbiamo tornare indietro?”. “Sì”». E così Champagne divenne il suo cavallo di battaglia.
Nonostante l’intuizione, la canzone non partì subito con il botto. «A Canzonissima del 1973 arrivai quinto su nove, vinse la Cinquetti. Ci restai male. “Mi do tempo sei mesi: se non avrà successo, allora di musica non capisco niente”». Alla fine il successo arrivò eccome, tanto che negli anni d’oro Peppino la cantava ininterrottamente nei suoi 250 concerti all’anno. Ricorda ancora il posto più insolito in cui l’ha intonata. «Su una spiaggia in Argentina. Dei pescatori riparavano le reti canticchiando proprio Champagne. Mi avvicinai e mi unii al coro. Finì che ci siamo fatti le foto insieme».
Peppino di Capri: “Champagne? Stavo per commettere un errore”
La canzone gli ha fruttato almeno cinque milioni solo di diritti d’autore, anche se lui stesso ammette: «Sa che non lo so?». Un guadagno che gli permise di concedersi un bel regalo. «Mi comprai una Lamborghini rosso amaranto». Il titolo del brano è stato scelto anche per il film sulla sua vita, in onda su Rai Uno il 24 marzo. «Molto, in alcuni punti è toccante, mi ha emozionato. La voce nelle canzoni sembra proprio la mia, incredibile».
Negli anni, la canzone è stata richiesta anche da personaggi illustri. Una volta, un ricco libanese lo volle per un evento esclusivo. «Ero in concerto all’Olympia di Parigi, mi prenotò con tutta l’orchestra per suonare Champagne al compleanno della figlia. Pagò il cachet intero solo per una canzone». Anche lo Scià di Persia volle ascoltarlo, ma in un contesto decisamente più riservato. «Ci ricevette a Palazzo. La sala era strapiena, però ci fecero accomodare dietro a un grosso paravento. Suonammo solo per lui e Farah Diba. Ci illudemmo che alla fine ci scappasse chissà quale regalo prezioso, come minimo un tappeto persiano».
La realtà fu ben diversa. «I miei musicisti ebbero in dono una foto dello Scià e della regina in una cornice di plastica. Erano incaz… neri. Io lo stesso ritratto, però con la cornicetta di legno». Anni dopo, Peppino di Capri ebbe l’occasione di rivedere Farah Diba negli studi di Porta a Porta. «Ero seduto al piano. Vespa le chiese: “Lo riconosce questo signore?”. Lei si alzò e mi venne ad abbracciare».
Peppino di Capri: “Con Champagne mi sono comprato una Lamborghini”
Un’altra esperienza particolare fu la partecipazione a un comizio di Salvini a Napoli. «Per gentilezza, aveva parlato così bene di me. Gli portai i miei ultimi due ellepì. “Quanto le devo?”, mi chiese. “Ma niente!”. Mi fermai a cena. L’indomani i giornali scrissero che Peppino di Capri era diventato leghista». Nel 1965 ebbe l’onore di fare da spalla ai Beatles. «Bravi ma scostanti. Se la tiravano un po’».
Quanto a storie d’amore, non mancarono aneddoti curiosi. Nell’estate del 1959, a Ischia, si parlò di una sua cotta per Mina, ma lui smentisce. «Nooo… La guardavo con l’occhio dell’artista. Il mio sassofonista invece si innamorò di lei e la sera, dopo il concerto, mentre noi andavamo al ristorante a mangiare uno spaghettino, la portava al largo sul suo gommone. Cosa sia successo però non lo so».
La vita sentimentale e le stravaganze non mancarono neppure dopo. «Quando ero sposato con Roberta: aveva le mani bucate, comprava mobili di antiquariato in ogni parte del mondo e amava giocare al Casinò. Per una festa fece venire la porchetta da Ariccia con un elicottero. Poi però si preoccupava del pane: “Ne compriamo troppo, si spreca”».
Peppino di Capri: “Ho amato due donne insieme”
Sanremo è stato un appuntamento costante nella sua carriera, con ben 15 partecipazioni. «Nel 1976 portai Non lo faccio più, che onestamente non era granché. Finito di cantare me ne andai. Mi ero già messo l’impermeabile quando sentii gridare: “Peppinooo, ma dove vai? Hai vinto!”. E tornai sul palco in fretta e furia».
Non sempre, però, fu trattato con rispetto. Nel 1980, Enrico Ruggeri, allora giovanissimo con i Decibel, lo etichettò con una battuta poco elegante. «Dietro le quinte mi vide passare e disse: “Quest’anno abbiamo anche il nonnetto”. La mia seconda moglie Giuliana si offese, avrebbe voluto reagire, io no. “Lasciali perdere, sono ragazzini, diventeranno vecchi pure loro”».
La sua carriera lo ha portato a frequentare personaggi di alto livello, come Sophia Loren. «Festa nella casa romana delle sorelle Fendi. Prima di me si esibì Gianna Nannini, poi mi misi io al pianoforte. Dopo l’ultima canzone la Loren mi prese sottobraccio: “Guagliò, vien’ a ccà, parlamme nu poco in napoletano”».
Nei suoi concerti, a volte, si sono incrociate le donne della sua vita. A Capri, tra il pubblico, c’erano sia Roberta che Giuliana, la quasi ex e la nuova fiamma. Nonostante la situazione, lui era tranquillo. «No. Con Roberta mi stavo separando, anche se, dopo una notte di passione, mentre già stavo con Giuliana, era rimasta incinta di nostro figlio Igor. Fui conteso, ma non ero un grande conquistatore, le ho amate entrambe».
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