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Salute

Vegetariani tra ammirazione e ostilità: perché la dieta eco non decolla e scatena reazioni così forti

Vegetariani tra ammirazione e ostilità: perché la dieta eco non decolla e scatena reazioni così forti. I vegetariani tra ammirazione e ostilità. Si, perché scegliere di diventare vegetariani è una decisione che spesso suscita reazioni emotive intense e contrastanti da parte di chi ci circonda, ostacolando così la diffusione di uno stile di vita più sostenibile. Questo è quanto emerge da uno studio condotto dall’Università di Vaasa, in Finlandia, e pubblicato sulla rivista ‘Food Quality and Preference’.

Secondo la ricerca, chi predilige il cibo vegetariano viene associato a immagini positive: queste persone sono ammirate e considerate rispettose dell’ambiente, attente alla salute e dotate di una forte moralità. Tuttavia, la preferenza per il vegetarianismo può anche generare sentimenti negativi, come risentimento, invidia, disprezzo e rabbia.

I partecipanti allo studio sono stati invitati a esprimere opinioni su diversi consumatori basandosi sulle loro liste della spesa. Sono state presentate tre liste differenti, che variavano in base alla presenza o assenza di prodotti proteici di origine animale e vegetale. Tutte includevano cinque alimenti base comuni: pasta, pane, succo di mela, carote e banane, per mascherare l’obiettivo principale della ricerca.

La prima lista rappresentava un consumatore onnivoro, con carne macinata, salumi e salsicce. La seconda era “flessibile”, includendo pollo e salsicce vegetali. La terza, invece, conteneva esclusivamente sostituti della carne, come gnocchi vegetali e salsicce vegetariane.

I dati

I risultati hanno evidenziato una forte polarizzazione tra i partecipanti, con alcuni che mostravano ostilità verso la dieta vegetariana, arrivando persino a comportamenti aggressivi. Questo atteggiamento rappresenta un ostacolo significativo alla diffusione di abitudini alimentari più sostenibili.

I ricercatori sottolineano che il cibo è un elemento fondamentale dell’identità sociale e che il timore di essere associati a giudizi negativi può scoraggiare molte persone dall’adottare una dieta vegetariana. L’accettazione sociale, dunque, gioca un ruolo cruciale.

Il vegetarianismo non è l’unica scelta alimentare che genera reazioni forti. Anche il veganismo, che esclude tutti i prodotti di origine animale, spesso suscita critiche ancora più accese, poiché è percepito come più radicale. Allo stesso tempo, diete come la chetogenica o il paleo, basate su un alto consumo di proteine animali, incontrano scetticismo da parte di chi le considera dannose per la salute.

In generale, qualsiasi deviazione dalla dieta onnivora tradizionale tende a polarizzare le opinioni, perché il cibo è profondamente legato alla cultura, alle abitudini e all’identità personale. La resistenza al cambiamento, dunque, non riguarda solo il vegetarianismo, ma qualsiasi regime alimentare che metta in discussione le norme consolidate.

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