Moglie arrestata dell’immigrazione al ritorno del viaggio di nozze: sostenitore di Trump chiede aiuto. Un sostenitore di Trump chiede aiuto economico dopo che la moglie è stata arrestata dagli agenti dell’immigrazione statunitense al ritorno del viaggio di nozze. Così la luna di miele di Bradley Bartell e Camila Muñoz si è trasformata in un incubo al loro rientro negli Stati Uniti.
Camila, cittadina peruviana residente negli USA dal 2019 con un visto di lavoro scaduto, stava facendo domanda per la green card, ma è stata arrestata all’aeroporto dall’ICE. Suo marito, un sostenitore di Trump che aveva votato per la sua rielezione, ora si trova a dover raccogliere fondi per le spese legali della moglie. Ha lanciato una campagna di raccolta che finora ha ottenuto circa 350 sterline, mentre i costi per la cauzione e l’assistenza legale potrebbero arrivare fino a 10.000 sterline.
Bradley ha spiegato la situazione affermando che era consapevole delle misure più severe adottate in materia di immigrazione, ma non immaginava quanto fosse seria la situazione. Ha espresso frustrazione per il fatto che le autorità conoscano l’identità di sua moglie e il suo status, ma la tengano comunque rinchiusa in un centro di detenzione.
Camila si trova attualmente in una struttura per immigrati in Louisiana, dove condivide una stanza con circa cento persone. Il marito ha manifestato preoccupazione per le sue condizioni emotive e fisiche, descrivendo la situazione come una detenzione ingiustificata.
La stretta del tycoon
La vicenda si inserisce in un più ampio contesto di inasprimento delle politiche migratorie dopo la rielezione di Trump. Il presidente ha firmato un ordine esecutivo per bloccare le decisioni sui casi di rifugiati, mentre il Dipartimento di Stato ha sospeso le nuove domande di asilo.
Di conseguenza, sono stati chiusi gli hub di elaborazione istituiti da Biden in America centrale e meridionale, che consentivano ai migranti di richiedere legalmente l’ingresso negli Stati Uniti. Ora, la pagina web del programma Safe Mobility Initiative riporta che il servizio non è più attivo e non accetta nuove richieste.
Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca, ha ribadito la linea dura dell’amministrazione, affermando che chiunque superi la durata del visto è considerato un immigrato illegale ed è quindi soggetto a espulsione.
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