Sindrome dell’intestino irritabile, nuovo esame del sangue rivela la dieta migliore per alleviare i sintomi. Contro la sindrome dell’intestino irritabile c’è un nuovo esame del sangue chw potrebbe aiutare i pazienti a individuare e rimuovere dalla dieta specifici alimenti che peggiorano i sintomi. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Gastroenterology, secondo il quale il 60 percento dei pazienti che hanno seguito una dieta basata sui risultati del test ha riportato una riduzione del dolore allo stomaco, rispetto al 42 percento di coloro che non hanno effettuato l’esame.
Il test, chiamato inFoods IBS, analizza la reazione dell’organismo a 18 alimenti, tra cui grano, avena, latte vaccino, uova e pompelmo. Esso misura i livelli di immunoglobulina G (IgG), un anticorpo che indica una possibile reazione negativa dell’intestino a determinati cibi. Se il livello di IgG è elevato per un particolare alimento, è probabile che la sua eliminazione possa migliorare i sintomi.
Negli Stati Uniti, il 10-15 percento della popolazione soffre di sindrome dell’intestino irritabile, una condizione caratterizzata da episodi di dolore addominale, gonfiore, diarrea e stitichezza. Alcuni alimenti sono noti per scatenare queste reazioni, ma fino ad ora non esisteva un metodo preciso per identificarli su base individuale. Il dottor William Chey, autore dello studio, ha sottolineato che questo test potrebbe rappresentare un passo avanti verso un approccio personalizzato alla nutrizione per i pazienti con questa patologia.
I dati
La ricerca ha coinvolto circa 240 pazienti con sindrome dell’intestino irritabile, tutti sottoposti all’esame del sangue per determinare la loro sensibilità a specifici alimenti. Successivamente, i partecipanti sono stati divisi in due gruppi: uno ha seguito una dieta basata sui risultati del test, eliminando gli alimenti indicati come problematici, mentre l’altro ha seguito una dieta di eliminazione fittizia, in cui venivano esclusi alimenti simili ma non necessariamente quelli individuati dal test.
I risultati hanno evidenziato che la dieta personalizzata ha portato a una maggiore riduzione del dolore addominale, con benefici particolarmente evidenti nei pazienti con IBS associata a stitichezza o a una combinazione di stitichezza e diarrea. I ricercatori hanno osservato che le diete di eliminazione possono essere difficili da seguire, ma il test potrebbe semplificare il processo, concentrandosi solo sugli alimenti più problematici per ciascun individuo.
Il dottor Anthony Lembo della Cleveland Clinic ha sottolineato che identificare i fattori scatenanti della dieta è complesso, ma il test potrebbe offrire una soluzione più mirata. Tuttavia, l’esame del sangue non ha ancora ricevuto l’approvazione della FDA e richiede ulteriori verifiche per confermarne l’efficacia. La ricerca è stata finanziata dall’azienda Biomerica, che ha sviluppato il test inFoods IBS (FONTE: Università del Michigan).
Seguici anche su Facebook. Clicca qui
Aggiungi Commento