Home » La vela: strumento di inclusione per le disabilità
Salute Sport

La vela: strumento di inclusione per le disabilità

La vela: strumento di inclusione per le disabilità

Ai conteggi attuali circa il 27% della popolazione dell’unione europea al di sopra di 16 anni ha qualche forma di disabilità. Secondo l’Eurostat il valore numerico sarebbe di circa 101 milioni di persone, vale a dire un adulto su quattro, di cui la maggioranza riguarderebbe la popolazione femminile rispetto a quella maschile.

Un aspetto da considerare è la discriminazione nei confronti di persone con disabilità, che spesso vengono discriminate proprio a causa della loro particolare condizione. E non solo dal punto di vista della socialità ma anche e soprattutto dal punto di vista del lavoro. Ne deriva che circa il 30% della popolazione con disabilità viaggia verso il rischio della esclusione sociale e verso il rischio di povertà.

Il tasso di abbandono scolastico, ad esempio, è doppio rispetto ai livelli medi europei: solo il 29% ottiene un diploma di scuola superiore. Una situazione estremamente complessa e difficile da affrontare e gestire che potrebbe essere assistita dallo sport, che ha un ruolo estremamente importante nello sviluppo fisico, psichico e sociale della persona. Inoltre, diventa elemento fondamentale per i soggetti con disabilità fornendo un’opportunità di crescita e formazione per il raggiungimento del benessere interiore.

Le attività sportive aiutano ad ottenere una maggiore consapevolezza del proprio corpo e a riconoscere le potenzialità individuali conferendo dignità al soggetto in quanto persona umana e sociale. Lo stesso Consiglio Europeo ha sottolineato l’importanza dell’accesso agli sport per le persone con disabilità. Tutti gli sport dovrebbero essere progettati specificamente per queste persone, indipendentemente dal disagio fisico o psicologico per realizzare l’integrazione e l’inclusione sociale.

Il progetto Sail4In

Uno degli sport più spesso considerati meno idonei e meno accessibili ai soggetti disabili è la vela. In realtà, la comunità velica può essere di esempio per creare un ambiente equo ed inclusivo per tutti colmando il divario attualmente esistente, garantendo che le persone con disabilità abbiano le stesse opportunità di sperimentare il piacere della vela insieme ai coetanei.

Il progetto Sail4In, promosso dall’associazione A Bordo di Tuoro sul Trasimeno, e finanziato dall’Unione Europea, è stato realizzato in collaborazione con club velici in Croazia e Bulgaria. Si tratta di un progetto biennale che si propone di utilizzare la vela come strumento di inclusione sociale anche per le persone svantaggiate.

La vela come sport ha uno spirito altamente collaborativo ed è quindi una magnifica opportunità per far sentire tutti parte di una comunità armonica. Il progetto ha dimostrato come questo sport sia uno strumento di crescita personale grazie all’impegno e alla passione di tutti i partecipanti.

È tuttavia fondamentale sottolineare che nonostante questi progressi le persone con disabilità intellettive continuano ad affrontare barriere importanti quando desiderano partecipare ad attività veliche. Mentre la vela paraolimpica ha aperto l’accesso ai soggetti con disabilità fisiche, lo stesso sostegno non è stato dato ai soggetti con disabilità intellettive. Questo divario dimostra che c’è ancora tanta strada da fare.

Marcella Selo

Seguici anche su Facebook. Clicca qui

Loading...

Marcella Selo

Diplomata al conservatorio in canto lirico, suona il pianoforte dall’età di 5 anni e la musica non ha mai abbandonato la sua vita. Ha fondato due cori polifonici: I Cantores Ecclesiae fondato 30 anni fa e che si è esibito durante tutta la sua carriera in svariati concerti dai programmi classici e gregoriani; 6 anni fa ha fondato un altro ensemble, i Royal Gospel Choir che ha prodotto diversi concerti accompagnato da quartetto jazz live.

Aggiungi Commento

Clicca qui per scrivere un commento

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com