Porta il figlio di 11 anni al parco giochi, poi rientra in albergo e lo uccide: 48enne arrestata per omicidio. Una donna di 48 anni porta il figlio di 11 anni al parco giochi, poi rientra in albergo e lo uccide. Per questo motivo una madre della California è accusata di aver ucciso il figlio, dopo averlo portato a Disneyland durante una visita di custodia. Secondo la polizia, la donna avrebbe tagliato la gola al bambino all’interno dell’hotel dove soggiornavano, utilizzando un grosso coltello da cucina.
La donna era separata dal marito, che aveva ottenuto la custodia del ragazzino. Il procuratore distrettuale della contea di Orange ha dichiarato che il posto più sicuro per un bambino dovrebbe essere tra le braccia dei suoi genitori, ma in questo caso la madre ha compiuto un atto atroce contro il figlio. Ha sottolineato inoltre come, invece di abbracciarlo con amore, la donna lo abbia strappato alla vita, compiendo un gesto irreparabile. L’accusa nei suoi confronti include omicidio e l’aggravante dell’uso personale di un’arma letale.
La donna, che vive fuori dallo stato, era tornata in California per una visita di custodia di tre giorni con il figlio. Lei e il padre del bambino erano divorziati, e gli investigatori ipotizzano che tensioni tra i due possano aver influito sulla tragedia. Il procuratore ha evidenziato come la vita di un bambino non dovrebbe mai essere messa in pericolo dai conflitti tra i genitori, poiché la rabbia può far dimenticare chi si ama e quali sono le proprie responsabilità.
L’assassinio shock
Durante la visita, la donna aveva acquistato biglietti per tre giorni a Disneyland per sé e per il figlio. Mercoledì, giorno in cui avrebbe dovuto lasciare l’hotel e riportare il bambino dal padre, ha chiamato il 911 per confessare l’omicidio e segnalare di aver ingerito delle pillole per tentare il suicidio.
Quando la polizia è arrivata nell’albergo di Santa Ana, ha trovato un grosso coltello da cucina nella stanza e il corpo del bambino, che sembrava essere morto già da diverse ore. La madre è stata fermata nel corridoio dell’albergo e poi ricoverata in ospedale per l’ingestione della sostanza. Dopo le dimissioni, è stata formalmente accusata e trasferita in tribunale. Rischia una pena che va da un minimo di 26 anni di carcere fino all’ergastolo, qualora venisse condannata per tutte le accuse a suo carico.
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