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Salute

Cancro alla prostata, nuovo intervento abbatte rischio di due degli effetti collaterali più temuti dai pazienti

Cancro alla prostata, nuovo intervento abbatte rischio di due degli effetti collaterali più temuti dai pazienti. Uno studio pubblicato sulla rivista Lancet ha dimostrato l’efficacia di una nuova tecnica chirurgica, chiamata NeuroSAFE, nella riduzione delle complicazioni legate all’intervento per il cancro alla prostata. Questa tecnica, già adottata in cinque ospedali del Servizio Sanitario Nazionale britannico, offre un notevole vantaggio rispetto ai metodi tradizionali, dimezzando il rischio di disfunzione erettile nei pazienti operati.

La NeuroSAFE è progettata per preservare meglio i nervi responsabili dell’erezione, che si trovano negli strati esterni della prostata. A differenza della chirurgia robotica standard, permette ai chirurghi di analizzare il tessuto prostatico durante l’operazione, in modo da distinguere con precisione tra le aree cancerose e quelle sane. Questo approccio consente di evitare la rimozione non necessaria di tessuto nervoso. Insomma, contro il cancro alla prostata, il nuovo intervento riduce il il rischio di due degli effetti collaterali più temuti dai pazienti: la disfunzione erettile e l’incontinenza urinaria

Il professor Greg Shaw, responsabile della sperimentazione presso l’University College di Londra, ha sottolineato l’importanza di questa scoperta, affermando che la tecnica dovrebbe essere implementata in modo più diffuso per garantire il massimo beneficio ai pazienti. I risultati dello studio, che ha coinvolto 344 uomini in cinque ospedali del Regno Unito, confermano l’efficacia della NeuroSAFE.

Come riporta il Daily Mail, dopo dodici mesi dall’operazione, il 39 percento dei pazienti trattati con questa tecnica non soffriva di disfunzione erettile o ne presentava solo una forma lieve, rispetto al 23 percento di quelli sottoposti a intervento chirurgico tradizionale. Inoltre, la NeuroSAFE ha contribuito a ridurre anche il numero di casi di incontinenza urinaria.

Rimozione precisa

Durante la prostatectomia radicale, il chirurgo deve rimuovere il tessuto canceroso senza compromettere i nervi circostanti, un compito reso difficile dal fatto che la risonanza magnetica non riesce a definire con precisione i confini del tumore. Di conseguenza, spesso vengono rimossi più nervi del necessario, causando effetti collaterali permanenti.

La NeuroSAFE risolve questo problema grazie a un procedimento innovativo: la prostata viene estratta con la massima attenzione per preservare il tessuto nervoso, quindi gli strati della prostata vengono rapidamente congelati e analizzati da un patologo mentre il paziente è ancora sotto anestesia. Se il cancro viene individuato ai margini della prostata, il chirurgo può rimuovere ulteriore tessuto per garantire l’eliminazione completa del tumore, sacrificando però i nervi circostanti.

Se invece il tumore non è presente in quelle aree, i nervi vengono lasciati intatti, permettendo al paziente di conservare la funzione sessuale. Gli esperti ritengono che questa tecnica possa contribuire a mantenere una buona qualità di vita dopo la diagnosi. L’adozione più ampia della NeuroSAFE potrebbe quindi rappresentare un passo avanti significativo nella lotta contro il cancro alla prostata, riducendo gli effetti collaterali delle cure e migliorando l’accesso a interventi più sicuri ed efficaci.

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