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Simona Ventura compie 60 anni: “Mi consola solo un aspetto. Sono scampata alla strage di Bologna”

Simona Ventura compie 60 anni: “Mi consola solo un aspetto. Sono scampata alla strage di Bologna”. Simona Ventura compie 60 anni e ripercorre, decennio dopo decennio, le tappe più significative della sua vita privata e professionale. Di seguito vi proponiamo alcuni passaggi dell’intervista rilasciata dalla conduttrice ai microfoni de ‘Il Corriere della Sera’.

Simona Ventura festeggia oggi il suo sessantesimo compleanno, un traguardo che la porta a riflettere con ironia e leggerezza. «Non so se pensarlo come un giorno facile o difficile. Le mie amiche d’infanzia di Chivasso mi hanno detto che ora cominciano gli acciacchi. Le farmacie hanno iniziato a mandarmi gli sconti per i senior. Mi consola almeno di avere la riduzione in treno…». Ripercorrendo la sua vita attraverso i decenni, Simona racconta la sua infanzia. «Chiusa, amavo starmene in camera a giocare con le bambole, mia madre si preoccupava non poco. Però, se devo scegliere un’immagine, mi rivedo davanti allo specchio che ballo e canto sognando di essere Raffaella Carrà e Lola Falana».

Passando all’adolescenza, ricorda due episodi significativi. «Mi vengono in mente due cose. Una è legata a mia sorella Sara. Avevo 14 anni, lei 4: tornai a casa da scuola e trovai le mie dodici Barbie e i miei Ken con i piedi mangiucchiati. Se mia madre non me l’avesse tolta di mano sarebbe successa una tragedia». A quell’età, però, Simona non pensava solo alle bambole, ma anche alla musica. «Sono sempre stata tardiva… Un’immagine più adulta ce l’ho al primo concerto dal vivo: Miguel Bosé. Mamma mi ci portò con le mie amiche. Quando aprirono i cancelli corremmo sotto il palco, nonostante lei ce lo avesse proibito. Così a un certo punto riconobbi la sua voce che dalla tribuna gridava: “Cretinaaaaaaaa!”. Mi stava cercando…».

Simona Ventura compie 60 anni: “Mi consola solo un aspetto”

L’amore per la musica la portò a vivere esperienze indimenticabili. «No, ma era il primo concerto! In effetti per Bob Marley scappai di casa. Poi ho visto i Police al primo tour, Prince, gli U2, i Pink Floyd. La cosa incredibile è che non ho prove: non si scattavano foto. Ho visto pure David Bowie».

Un ricordo drammatico riguarda la strage di Bologna, a cui sfuggì per un caso fortuito. «Sì. In quegli anni trascorrevo le estati da mia nonna in montagna a Camugnano, nell’Appennino Tosco-Emiliano. Quel giorno saremmo dovuti andare al Mercato della Montagnola, in pullman fino a Riola e poi in treno a Bologna. Quel mattino però uno di noi non si svegliò in orario e annullammo la gita. Mia mamma chiamò disperata, dopo aver saputo la notizia in tv, ma noi eravamo a casa».

Arrivando ai vent’anni, il pensiero di Simona va alla sua carriera giornalistica. «Mi piace ricordare la mia esperienza di giornalista sportiva a Tmc, che a quei tempi era come Sky oggi. Ho fatto trasferte bellissime: le Olimpiadi di Barcellona, i Mondiali del ‘90, gli Europei del ‘92. A Malmö per Francia-Inghilterra assistemmo al pestaggio di un cameraman della Itv inglese: scagliarono la sua telecamera contro una vetrina. Io uscii dal ristorante e corsi a recuperare la cassetta, poi la feci avere alla emittente che in cambio mi riversò le immagini. Fummo gli unici ad averle».

Simona Ventura: “Da piccola sono scampata alla strage di Bologna”

Il decennio successivo si aprì con un compleanno malinconico. «Il compleanno dei 30 lo passai piangendo. Ero piena di dubbi, non ero né carne né pesce, lavoravo molto ma non avevo ancora raggiunto quello che volevo, e io volevo tutto. La non riconferma alla Domenica sportiva mi aprì le porte di Mai dire Gol: il contratto era di 11 puntate, rimasi tre anni. E, non so come, diventai un sex symbol».

Negli anni quaranta, Simona si consacrò come volto televisivo con “Quelli che… il calcio”. «Di quel decennio non posso non parlare di Quelli che… il calcio. Ero subentrata a un monumento di bravura come Fabio Fazio, ovviamente avevo paura di sbagliare. Però debuttammo con il 53 per cento di share e condussi il programma per dieci anni». Nel mezzo di questo successo, ci fu anche il Festival di Sanremo, un’esperienza che avrebbe voluto ripetere con Amadeus e Fiorello, ma che le fu negata dal Covid. «Eh, lacrime nella pioggia… Quelli sono treni che passano solo una volta, ma chissà… Mai dire mai».

Con l’arrivo dei cinquant’anni, Simona visse un momento di svolta. «L’ultimo decennio è stato difficile sul piano lavorativo. Ho scelto io di lasciare la Rai, perché avevo capito che non c’era più la fiducia di un tempo. Presi al volo la proposta di Sky a X Factor. Ho lavorato di meno, ma volevo stare di più con i miei figli. Maria De Filippi mi ha dato una grandissima mano coinvolgendomi ad Amici e a Temptation Island, le sarò sempre grata».

Simona Ventura compie 60 anni: “Ero convinta che sarei rimasta sola”

Questo periodo è stato anche segnato da un nuovo capitolo sentimentale. «Ero convinta che sarei rimasta sola, è l’unica cosa che non mi sarei immaginata di riuscire a fare: sposarmi per la seconda volta. Con Giovanni condividiamo i progetti, le giornate, la vita». Insieme a Giovanni Terzi, sta ora lavorando a un nuovo progetto cinematografico. «Sì, grazie a Roberto Allegri siamo entrati in possesso di materiale inedito sulla vita di Padre Pio, il santo di Pietrelcina».

Simona non nasconde la soddisfazione per i suoi figli. «Moltissimo. Niccolò ha 26 anni e fa il personal trainer a Milano, Giacomo ne ha 24 e lavora in tv a Roma a BellaMa’ con Diaco. E Caterina, che ne compie 19 a maggio, vuole studiare per fare la psicologa: ora si prepara alla maturità». Il rapporto con la madre biologica di Caterina è rimasto solido. «Certo. Adesso è maggiorenne e decide da sola quando incontrarla. Il suo ingresso nella nostra casa è stato una benedizione: tutto, dopo, ha cominciato ad aggiustarsi».

Guardando al futuro, Simona non smette di sognare. «Certo, sempre! Con Giovanni contiamo di lavorare per un’altra decina di anni e poi di trasferirci al mare». Non ha però intenzione di seguire la tendenza di chi si trasferisce in Portogallo per risparmiare sulle tasse. «Ma va’. In Portogallo ci andrò in vacanza, magari con gli sconti ai senior. A me la vita piace viverla in Italia».

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