Gabriella Carlucci: “Noi raccomandate da Pomicino? Vi dico la verità. Basta tv e politica, mi sono reinventata”. Le sorelle Carlucci raccomandate da Pomicino? Gabriella, 66 anni, la seconda tra Milly e Anna, parla delle voci che circolavano sulla presunta ‘spintarella’ da parte dell’ex politico. Do seguito vi proponiamo alcuni passaggi dell’intervista rilasciata a ‘Il Corriere della Sera’.
Gabriella racconta che la doppia laurea non fu il risultato di una naturale predisposizione allo studio, ma piuttosto una conseguenza della competizione con la sorella Milly: «Colpa di Milly che prendeva tutti 10. Per non sfigurare mi impegnavo al massimo». Il legame con la sorella si intrecciò anche con la carriera televisiva, come dimostra l’indimenticabile parodia del Trio Lopez-Marchesini-Solenghi a Sanremo nel 1989, un momento divertente che però portò a una decisione netta: «Divertente ma giurammo: mai più in tv tutte insieme».
Gabriella Carlucci: “Noi raccomandate da Pomicino? Vi dico la verità”
Quando si parlava di presunte raccomandazioni da parte di Paolo Cirino Pomicino, Gabriella chiarisce: «Un vecchio amico di famiglia, già da ragazzine lo avremo incontrato mille volte. Milly sta lì da 40 anni, con merito. Non mi sembra che avesse necessità di spinte. Ha fatto tutto da sola, come me».
Il suo debutto televisivo fu con Enzo Tortora, in veste di inviata speciale per “Portobello”: «Inviata speciale, in giro per il mondo. Enzo Tortora mi scelse perché non mi spaventava nulla. Facevamo 18 milioni di spettatori. Ero una sconosciuta, il giorno dopo la gente mi fermava per strada».
Arrivò anche sul palco dell’Ariston nel 1988 accanto a Miguel Bosè: «I big erano andati a Mediaset e Arbore rifiutò. Miguel mi scelse perché parlavo spagnolo, al provino gli raccontai una barzelletta. Al debutto, per lo stress mi riempii di puntini rossi sul collo. Un truccatore li nascose con due quintali di fondotinta». Due anni dopo, nel 1990, affiancò Johnny Dorelli e affrontò un’imprevista difficoltà: «Mi ritrovai senza voce. Mi salvò Toto Cutugno: “Tranquilla, ci penso io”. E mi preparò la sua tisana magica». Cosa conteneva? «Forse erbe. Secondo me anche cortisone, dopo 10 minuti parlavo benissimo».
Gabriella Carlucci: “Io messa ko a un rodeo”
In seguito, partecipò a “Buona Domenica” con Gerry Scotti, dove si divertì molto, anche se era spesso vittima dei suoi scherzi: «Mi faceva un sacco di scherzi. C’era un gioco in cui ci si attaccava in fronte un foglietto con il nome di un personaggio. Lui indovinava perché lo leggeva riflesso sul vetro dell’orologio. Mi prendeva in giro e io ci cascavo».
La sua indole spericolata la portò a cimentarsi in prove estreme, guadagnandosi il soprannome di “Super-Gabry”: «Roberto Ferrante, autore e mio amico, sapeva che praticavo sport estremi e mi propose di farlo in tv: “Diamo una botta di adrenalina”. Mi allenai con un team di stuntman». Tuttavia, un’esperienza al limite la costrinse a fermarsi: «A un rodeo in Lombardia, mi ha disarcionato all’ultima prova. Mi sono strappata i muscoli della gamba destra, ho un buco sulla coscia, un dolore tremendo. Ma sono stata fortunata». Spiegò perché si considerasse fortunata: «Mi mandarono i medici del Milan Lab che con un laser speciale mi hanno rimesso in piedi. Però fui costretta a smettere con le sfide».
Nonostante il coraggio, ammette di non essere priva di emozioni, ma ne ha sempre avuto il controllo: «No, scherza? Lo accompagnerei gentilmente alla porta senza fargli male. Pensare che ero una bambina molto emotiva, facevo pattinaggio artistico e fallivo le gare perché mi tremavano le gambe. Sono sempre in controllo, non bevo e non fumo, marijuana meno che mai, questo aiuta».
Gabriella Carlucci: “Basta tv e politica, mi sono reinventata”
Gabriella si avvicinò anche alla politica. Il suo ingresso fu quasi casuale: «Berlusconi aveva appena presentato il suo programma politico. Mi chiamò proprio il Corriere della Sera. “Che ne pensa?” Il giorno dopo scoprii che ero stata l’unica a parlarne bene, con Vianello e Mike Bongiorno. Mi telefonò Silvio. “Candidati con noi”. Risposi di no. “Però ti darò una mano”. Fondai il dipartimento Spettacolo e Cultura». Nel 2001 fu eletta alla Camera, ma affrontò molte critiche: «Ero di destra e portavo i tacchi alti, la cosa più carina che mi dicevano era che ero scema. Invece vinsi contro uno di sinistra fortissimo».
All’inizio, i colleghi la trattavano con diffidenza: «Mi vedevano come una marziana, alcuni parlando manco mi guardavano negli occhi. Poi però feci passare proposte con il sostegno di tutto l’arco parlamentare». Non mancarono episodi controversi, come quello in cui tamponò un bus con la Porsche: «Fu il bus a tagliarmi la strada trinciandomi la targa davanti. E non ho lasciato l’auto sul marciapiede ma di traverso, vicino alle sbarre del parcheggio riservato ai parlamentari, che era pieno. Ci sono addetti incaricati di sistemarle se non c’è posto, le chiavi erano dentro». Alla domanda se la possiede ancora, rispose: «Certo, la comprai nel ‘94, era il mio sogno di bambina».
Nel 2008 finì sotto i riflettori per aver strattonato l’inviato delle Iene Filippo Roma: «L’ho strapazzato, ma certa gente ti viene sotto solo per fare ascolti, gli fa gioco provocarti. “Sei in ritardo”. Ma ero appena uscita dalla commissione Infanzia e stavo andando a piedi alla Camera».
Gabriella Carlucci: “Addio a Berlusconi per in motivo”
Nel 2011 lasciò Forza Italia, attirandosi anche il soprannome di “Gabriella iscariota”: «Ero a disagio da tempo nel partito. In Parlamento votavo le nostre proposte ma poi a Margherita di Savoia, dove ero sindaco, la gente si lamentava con me che non c’era lavoro, che moriva di fame, che non aveva casa. Quelli credevano di colmare il deficit con la lotta all’evasione, figurati. Alla fine non ce l’ho fatta più». Berlusconi, però, non la prese male: «Lui no, i suoi sì».
Nel privato, ha costruito una relazione solida con il marito Marco: «Se non avessi incontrato lui non mi sarei più sposata. Altri fidanzati non mi volevano indipendente o che lavorassi in tv, lui mi sostiene». Ricorda anche una frase che disse da giovane: «Gli uomini li voglio alti, belli e deficienti», per poi correggersi con il tempo: «A 20 anni, poi ho deciso che li volevo pure super-intelligenti. Non vedevo l’ora di essere autonoma, i miei genitori non ci facevano uscire. Per papà “le ragazze perbene alle 8 di sera tornano a casa”».
Oggi ha lasciato la televisione e la politica per dedicarsi all’imprenditoria nel mondo del cinema e degli eventi: «Mi sono reinventata imprenditrice nel cinema. Noi italiani facciamo bei film ma poi siamo carenti nella distribuzione all’estero. Ecco, io mi occupo di promozione in Spagna e Serbia. E organizzo grandi eventi per arte, moda, cibo, agricoltura».
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