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Rita De Crescenzo nuova arma dei media italiani: promossa su giornali e tv per farne il volto (sbagliato) di Napoli

Rita De Crescenzo nuova arma dei media italiani: promossa su giornali e tv per farne il volto (sbagliato) di Napoli. Napoli è sulla bocca di tutti, il mondo intero guarda Partenope con occhi pieni d’incanto, prenota voli, scatta foto, si perde nei vicoli e resta rapito da una città che – udite udite – è viva, creativa, colta e sorprendente sotto tutti i punti di vista.

E questo, per qualcuno, è un problema. Perché se Napoli funziona, se Napoli viene amata, allora tutta una narrazione costruita con pazienza certosina da decenni – a base di Gomorra, spazzatura e sparatorie – rischia di crollare come un castello di carte sotto il vento fresco della realtà. E allora, che si fa? Si corre ai ripari.

Ed ecco il colpo di genio: Rita De Crescenzo nuova arma dei media italiani. Così le reti televisive si contendono la presenza costante e martellante dell’influencer al fine di farne il volto ufficiale del “nuovo napoletano”. Mica un filosofo, uno scrittore, un artista o un imprenditore innovativo. No. La scelta è chirurgica: il folklore sopra ogni cosa, l’eccesso come rappresentazione, la caricatura come verità.

In certi salotti televisivi è palese la nostalgia struggente per la Napoli “da compatire”, quella da raccontare con l’aria di superiorità di chi viene “dal Nord”, ma poi ogni estate si riversa al Sud lamentandosi pure del mare troppo salato. E così si alimenta il solito teatrino: si riduce un’intera città – con 2500 anni di storia, culla di cultura e bellezza – a un tormentone social, a una risata facile, a una macchietta.

I turisti se ne infischiano delle caricature da salotto TV

E guai a uscire da questo copione, perché la Napoli che pensa, che innova, che crea, quella che dialoga con l’Europa e ospita eventi culturali di primo livello, non fa audience. Non fa comodo. Peccato che i turisti se ne infischino delle caricature da salotto TV. Arrivano, vedono e si innamorano.

Del resto i dati parlano chiaro: Napoli continua a registrare numeri da capogiro, hotel pieni, case vacanza e B&B prenotati per mesi, musei affollati e file davanti a ogni monumento. Il centro storico è un teatro a cielo aperto, le periferie ospitano festival internazionali, e il Vesuvio sorride sornione mentre guarda passare orde di visitatori felici. Altro che “immagine da ripulire”: qui è il mondo che vuole Napoli, e non il contrario.

Intanto, mentre i soliti noti tentano di incollare addosso alla città un’etichetta stantia, Napoli continua a fare quello che ha sempre fatto: vivere, fregarsene e andare avanti. Tra una pizza e una mostra d’arte, tra un’opera al San Carlo e una passeggiata a Posillipo, Napoli mostra il meglio di sé.

E forse è proprio questo che fa paura: una Napoli che non chiede più il permesso per essere straordinaria. Insomma, cari strateghi del cliché, fatevene una ragione: Napoli non si piega. E se anche la prossima mossa sarà mettere Rita De Crescenzo sul Vesuvio a cantare per dissuadere i turisti, state pur certi che loro verranno comunque, perché la voglia di Napoli, stando ai numeri, è un’onda inarrestabile.

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