Cinesi uccisi a Roma, lui 50 amni, lei 40: chi era la coppia freddata sotto casa con 10 colpi alla testa. Due cittadini cinesi sono stati uccisi a Roma intorno alle 23 di ieri sera, lunedì 15 aprile, in via Prenestina 70, sotto la Tangenziale Est, all’altezza del deposito Atac. La donna aveva 40 anni, mentre l’uomo 50, sono stati raggiunti da dieci colpi di pistola. Lui gestiva un’attività commerciale nella zona, attività dove lavorava anche la compagna.
A freddare la coppia, con una esecuzione in stile malavita organizzata, due killer in sella a una moto che hanno sparato a ripetizione contro i due mentre si trovavano sul marciapiede. Un rider che si trovava nei pressi, preso dal panico alla vista della scena, ha abbandonato la bicicletta contro il portone dello stabile. Il duplice omicidio dei due cittadini cinesi, avvenuto proprio davanti al palazzo in cui abitavano al primo piano, ha scosso il quartiere.
Le indagini sono ora in corso da parte dei carabinieri della compagnia Piazza Dante e del Nucleo investigativo di via In Selci, con il supporto degli esperti della settima sezione rilievi. Le modalità dell’omicidio fanno pensare a un’esecuzione legata a contesti criminali, ma al momento non è chiaro se si tratti di ambienti cinesi, italiani o di altre nazionalità.
Le ipotesi
Sulle vittime non sono state trovate grosse somme di denaro, ma non si esclude che si sia trattato di un agguato per derubarli. Alcuni residenti dello stabile, un edificio di otto piani, hanno sentito gli spari e dato l’allarme, affacciandosi a finestre e balconi. Sul posto sono stati sentiti anche alcuni cinesi conoscenti delle vittime, poi accompagnati in caserma per ulteriori accertamenti.
Il quartiere non è nuovo a episodi di questo tipo: nel 2012, sempre nella stessa zona, si verificò un altro tragico fatto di sangue, in cui persero la vita Zhou Zheng e la sua bambina di sei mesi, Joy, mentre la madre rimase ferita. Anche in quell’occasione i responsabili agirono a bordo di una moto, con il volto coperto e armati di pistola. Uno dei due rapinatori, Mohammed Nasiri, fu ritrovato morto dodici giorni dopo, impiccato in un casolare. La dinamica molto simile tra i due episodi solleva interrogativi sulla sicurezza del quartiere e sulla possibile presenza di gruppi criminali ben organizzati.
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