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Marco Predolin: “Addio Tv? C’è una sola parola per definire la mia scelta. Ho speso tutti i soldi in barche”

Marco Predolin: “Addio Tv? C’è una sola parola per definire la mia scelta. Ho speso tutti i soldi in barche”. Marco Predolin sull’addio alla Tv, i soldi spesi in barche, la nuova avventura con il ristorante, la televisione oggi, e non solo. Il conduttore 74enne si racconta in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Marco Predolin, celebre conduttore televisivo che ha vissuto il suo periodo d’oro negli anni Ottanta, ripercorre con tono lucido e senza filtri la sua carriera, i successi, le delusioni e le scelte che hanno segnato il suo percorso. Guardando indietro, definisce come “folle” la decisione di abbandonare la televisione nel pieno della popolarità: «Ci sono treni su cui si sale una volta nella vita e anche solo per il risvolto economico avrei dovuto continuare per almeno altri 10 anni». In quegli anni si sentiva invincibile, ammette: «Non avevo un agente che mi gestiva, mi sentivo onnipotente, immortale: l’arroganza del successo ti porta a credere che non possono fare a meno di te e se te ne vai ci sarà subito qualcuno a cercarti».

Il suo esordio fu nel mondo delle radio, dove fece la vera gavetta a Radio Monte Carlo. «Ho fatto sei mesi di nastri prima di andare in onda: significava che registravo una trasmissione, il direttore Noel Coutisson ascoltava tutto e poi mi diceva: bene, domani ne fai un’altra. Per 24 settimane di fila».

Marco Predolin: “Addio Tv? C’è una sola parola per definire la mia scelta”

Il passaggio alla televisione avvenne grazie a Paolo Limiti, che notò il suo spirito vivace e lo segnalò ai dirigenti di Rete4 per il programma M’ama non m’ama. «Feci un’estate di provini, conditi da tanti “le faremo sapere”. Il format del programma era di Steve Carlin che mi voleva a tutti i costi, mentre a Rete4 non mi calcolavano perché preferivano un volto conosciuto. Ma lui si impuntò e allora decisero di affiancarmi Sabina Ciuffini, la valletta di Mike, per dare un’immagine più riconoscibile al programma».

Anche quando gli fu offerta una prima serata con Una rotonda sul mare, non tutto andò come sperato: «Pensavo di essere stato promosso in prime time con un programma tutto mio, ma poi sono venuto a sapere che c’era Red Ronnie che intervistava i cantanti, che Teocoli e Boldi avevano la parte comica, e di nuovo mi sono ritrovato a fare una sorta di valletto».

Il passaggio in Rai non fu più fortunato. «E in Rai presi un bel bidone. Al palinsesto mi presentarono come il conduttore di Serata a sorpresa con Gabriella Carlucci, da un’idea di Japino. Solo che poi decidono di cancellarmi, io lo prendo in quel posto e il programma lo fa la Carrà: era Carràmba! Che sorpresa. Da lì in poi ho fatto cosette, ma roba da Serie B, Serie C».

Parallelamente, Predolin si dedicò alle televendite per oltre dodici anni, considerandole un espediente più che un vero lavoro. «Non hanno niente a che fare con lo spettacolo, devi solo essere simpatico e preciso. Per me le televendite erano il modo di avere una rendita, non certo un lavoro che ti fa sentire gratificato a vendere poltrone, divani, pentole o materassi. Poi anche lì a un certo punto, dall’oggi al domani, sono spariti. E allora ecco il piano B».

Marco Predolin: “Oggi ho un ristorante”

Quel piano B furono i ristoranti. Dopo una prima esperienza a Santo Domingo, dove propose cucina italiana in un locale sulla spiaggia, tornò in Italia. «Mi ha dato tanto a livello personale, ma a livello professionale mi ha penalizzato, registravo e partivo, non usufruendo dei benefit della popolarità: inviti, conoscenze, frequentazioni. Ma dopo 5 anni ho lasciato perdere, l’isola era diventata un casino: peccato mi vedevo già come un Marlon Brando dei poveri».

Nel 2010, riprese l’attività con un ristorante a Porto Rotondo. «A Porto Rotondo ho il Caffè della Marina, quando non avevo il cuoco facevo io — hamburger, club sandwich, cose così — ma oggi c’è uno chef bravissimo, io metto bocca per dare suggerimenti e aggiungere fantasia, creare l’effetto wow quando escono i piatti. Mia moglie si occupa della parte amministrativa — cioè, sta alla cassa —, e io mi occupo della sala: tutte le sere canto, gioco con i clienti, vado ai tavoli, faccio la mignotta del ristorante».

Tra le spese più folli che si è concesso, cita le barche: «C’è chi si mangia tutto con le donne o con le droghe, ma non è il caso mio. Io ci ho rimesso un bel po’ di soldi con le barche, con due in particolare, una a vela da 19 metri e un’altra da 18». A quanto ha perso, risponde senza entrare nei dettagli: «Lasciamo stare. Erano una voragine aperta. Ora mi sono ridimensionato a 10 metri, la barca è il mio ufficio davanti al ristorante». Anche sul fronte sentimentale oggi si sente sereno. «Mi hanno appioppato un sacco di storielle, solo perché ero il cupido del Gioco delle coppie… Oggi sono sposato e ho una vita sentimentale bella e risolta».

Marco Predolin: “Soldi? Ho speso tutti i soldi in barche”

La televisione attuale lo delude profondamente: «Mi fa schifo». E aggiunge: «La tv mi fa incazzare. Uno dice: certo, sei invidioso perché sei fuori. Non è così, il fatto è che io penso sempre a cosa farei se fossi in quel programma, il problema non è del conduttore, ma di chi l’ha scelto. I direttori artistici e gli autori non esistono più, oggi tutto è in mano a produttori mediocri».

Tra i pochi che salva, cita Stefano De Martino: «Stefano De Martino ha pathos, buca il video, mi piace, merita il ruolo che ha. Tutti pensavano che i pacchi naufragassero, invece ce l’ha fatta, è un tipo simpatico, in una tv piena di gente che pensa di essere Nunzio Filogamo».

A farlo infuriare davvero sono certe scelte di casting. «Non puoi prendere un’opinionista come Vladimir Luxuria — niente contro di lei — e metterla come presentatrice in prima serata. Infatti all’Isola dei Famosi è durata un anno. Adesso si sono inventati Veronica Gentili, ma è una giornalista, che senso ha. La tv è veramente triste, i pomeriggi sono tutti uguali, la sera i talk tutti identici, il varietà senza autori: poche idee e confuse. Ho guardato Ne vedremo delle belle di Carlo Conti, se l’avessi visto ad Antenna tre avrei pensato: beh dai, poverini, si sono impegnati».

Infine, anche i reality hanno perso per lui ogni fascino. «Oggi ho chiuso. Avevo fatto La talpa come possibilità di rilancio, Grande Fratello e Isola per denaro: mi offri dei soldi per farmi vedere mentre mi calo le braghe e mentre muoio di fame? Ok, ci vado. Per me i reality — inutile negarlo — sono stati un bancomat».

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