La storia di Roger Solari, lo speleosub che ha sofferto la paura peggiore di sempre. Sin dall’inizio dei tempi, gli esploratori hanno rischiato la vita per mappare l’ignoto, che si trattasse del mare, di nuove terre, dello spazio e persino del sottosuolo. La storia di Roger Solari parla proprio di questo. L’uomo era abile nella speleologia a secco ed era affascinato dall’idea di avventurarsi nei tunnel naturali più profondi e bui del Regno Unito. Questo fino al 15 giugno 1974, quando lo ha colpito la tragedia.
L’allora 27enne e il suo amico Martyn Farr erano in missione per esplorare la grotta di Agen Allwedd, situata nel Galles. Entrambi era subacquei molto esperti e hanno progettato di esplorare il quarto pozzo del sistema di grotte, una pozza d’acqua raccolta nel sottosuolo come drenaggio. Tutto è andato bene finché non hanno raggiunto la parte inesplorata del sistema e, quando Farr e Solari si sono immersi nel quarto pozzo, avevano già utilizzato la maggior parte dell’ossigeno.
Hanno scelto di immergersi insieme ma in modo indipendente, il che significava che se avessero incontrato qualche problema avrebbero potuto tornare a nuoto fino alla sacca d’aria. Mentre Farr aveva una linea guida di 1.000 piedi con cui è entrato, quella di Solari era lunga solo 400 piedi. È una procedura standard nelle immersioni in grotta che le persone usino mulinelli perché è facile confondersi sulla via d’uscita quando non c’è luce.
L’incidente
Mentre la coppia si addentrava sempre di più nel pozzo, Farr ha cominciato a salire dall’altro lato convinto che ci sarebbe stata una sacca d’aria, ma quando ha raggiunto la cima ha scoperto che non c’era e così, con l’ultima boccata d’aria rimasta, è tornato indietro. Durante il viaggio di ritorno ha visto Solari sul tetto del passaggio e gli ha fatto segno sott’acqua che dovevano tornare in superficie.
Quando Farr è riuscito a uscire dal pozzo, ha aspettato qualche minuto, ma Solari non era ancora riemerso. Era il timore peggiore di ogni speleosub: Farr non aveva abbastanza ossigeno nella bombola per tornare a cercarlo, e sapeva che Solari aveva meno aria di lui nella bombola. Di Solari non c’era ancora traccia, così Farr è tornato nella caverna con la sua riserva d’aria. Ha cominciato a tirare la lenza di Solari, ma era lenta; poi ha scoperto che era stata tagliata.
Ancora una volta, Farr è tornato in superficie e ha aspettato il ritorno dell’amico, che però non lo ha fatto mai. Solo quando i loro amici sono tornati da un’immersione in una grotta lì vicino hanno avvisato la polizia e la squadra di soccorso della grotta. Dopo che è stata inviata una grande squadra di ricerca e hanno trascorso innumerevoli ore sottoterra alla ricerca di Solari, la missione è stata interrotta. A tutt’oggi il corpo di Solari non è mai stato recuperato e resta il mistero del motivo per cui la sua linea sia rimasta bloccata.
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